Avrebbero commercializzato 440 capi bovini attestandone falsamente l’appartenenza alla razza chianina, ricavandone un guadagno illecito complessivo di due milioni di euro. Questa l’accusa che ha portato i carabinieri del Nas di Perugia a denunciare 91 allevatori di una decina di regioni italiane. I militari riferiscono di aver individuato certificati di inseminazione artificiale “sospetti”, attestanti l’inseminazione di fattrici meticcie con seme di tori chianini. Oggi arrivano i primi chiarimenti sui capi meticci falsamente certificati chianini. Il Consorzio di tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, organismo preposto al controllo spiega la posizione dei consorziati e di quanti operano per la tutela e la salvaguardia della razza Chianina. Leggi i dettagli dell’intervista al presidente del Consorzio Stefano Mengoli su agricultura.it

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