FIRENZE – La Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti locali ha espresso oggi un parere favorevole allo schema di legge delega per lo sviluppo del cosiddetto “nuovo nucleare sostenibile”, aprendo così la strada a un possibile rilancio del nucleare in Italia.
Tuttavia, la Regione Toscana si è distinta esprimendo un voto contrario, assieme a Sardegna e Umbria.
“La proposta è sempre quella della fissione nucleare, con gli stessi problemi irrisolti: scorie radioattive da gestire per millenni, costi altissimi, tempi incompatibili con l’urgenza climatica, dipendenza dall’uranio, che spesso è di provenienza russa. I piccoli reattori modulari di cui sentiamo parlare sono progetti, non soluzioni, alimentano l’illusione di una scorciatoia”, ha detto Monia Monni, assessore regionale all’ambiente della Toscana.
L’assessore ha inoltre ribadito la netta preferenza della Toscana verso le energie rinnovabili e la transizione ecologica, denunciando la mancanza di un quadro normativo nazionale adeguato, che dovrebbe fornire una regia pubblica e strumenti di pianificazione efficaci.
Monni ha sottolineato che attualmente il processo è lasciato in gran parte al mercato, provocando distorsioni, conflitti e resistenze nelle comunità locali. La Toscana, ha concluso, sta operando anche a livello normativo per favorire la transizione, ma l’assenza di un coordinamento nazionale rischia di rallentare e rendere ingiusta questa trasformazione.
Monni ha infine evidenziato che il nucleare non è una fonte energetica flessibile, non garantisce l’indipendenza energetica, né si integra efficacemente con le rinnovabili, elementi invece necessari per una transizione energetica “governata, giusta e democratica” che punti a un’energia pulita senza scorie.
Il parere positivo della Conferenza Unificata rappresenta un passo avanti importante per il Governo, che ora potrà trasmettere il testo al Parlamento per l’avvio dell’iter legislativo. Tuttavia, resta forte la contrarietà di alcune Regioni, con la Toscana in prima linea nel manifestare dubbi e preoccupazioni sulla scelta del nucleare come futuro energetico del Paese.