I due vigili del fuoco toscani che hanno contribuito a salvare nelle scorse ore il piccolo Ciro e i suoi due fratellini dalle macerie della loro abitazione a Ischia, in seguito ad un terremoto che ha colpito due giorni fa l’isola campana, “meritano il plauso e il giusto riconoscimento al valore della loro impresa”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, che per questo motivo proporrà all’Ufficio di presidenza dell’assemblea toscana di conferire il ‘Gonfalone d’argento’ a Nicola Ciannelli, che dirige il nucleo Usar Toscana, e Alessandro Susini, dei vigili del fuoco di Pisa.

I due hanno fanno parte delle operazioni di soccorso a Ischia e già avevano partecipato alle operazioni di salvataggio all’hotel ‘Rigopiano’, nello scorso mese di gennaio. In quella occasione, il Consiglio regionale della Toscana, conferì il ‘Gonfalone d’argento’ all’Usar, l’Unità per la ricerca e il soccorso sotto macerie in ambito urbano, dei Vigili del Fuoco della Toscana. “Ho già affrontato la questione con il consigliere regionale, Antonio Mazzeo, porteremo la proposta al prossimo Ufficio di presidenza martedì 29 agosto -ha sottolineato il presidente Eugenio Giani. L’abnegazione e i gesti eroici dei vigili del fuoco hanno permesso ancora una volta di salvare vite umane, in questo caso la vita di tre bambini. La Toscana deve dire grazie ai propri operatori e riconoscere il loro valore”.

Nel frattempo sul proprio profilo Instagram Luca Cari, responsabile della comunicazione in emergenza dei vigili del fuoco, ha raccontato che Ciro, uno dei tre fratellini salvati nel corso del terremoto di Ischia di lunedì scorso, ha chiesto in napoletano, ai pompieri che erano andati a soccorrerlo, di estrarlo in fretta da sotto le mura crollate. Il pompiere ha risposto con un toscanissimo “Unn’avé furia” (Non avere fretta). Ciro, guardando sbalordito un altro vigile del fuoco, ha chiesto chiarimenti: “Ca’ itt chist?” (Che ha detto questo?). Il pompiere, campano, ha quindi tradotto in napoletano: “Nun ghi e press” (Non andare di fretta). E’ questo un banale scambio di battute che ha fatto sorridere i soccorritori per il fatto che il bambino stesse bene e fosse reattivo. “Il dialogo più bello nel miracolo di #Ischia. Abbiamo sorriso tutti”, ha scritto Cari a conclusione del post che ha accompagnato una delle immagini simbolo del terremoto che ha colpito Ischia il 21 agosto.

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