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SIENA – Un’operazione di controllo condotta nella provincia di Siena ha portato alla luce irregolarità in due dei cinque distributori stradali di carburante verificati dalle autorità.

L’attività, svolta in collaborazione tra diverse forze dell’ordine, ha riscontrato la presenza di gasolio non conforme alle normative sul punto di infiammabilità, un parametro fondamentale per la sicurezza e la prevenzione di incendi nei combustibili liquidi.

Le indagini sono scattate a seguito di un’approfondita verifica documentale degli acquisti effettuata dai finanzieri del Gruppo di Siena. Questi accertamenti hanno permesso di tracciare la filiera del carburante fino a un deposito situato nella provincia di Terni. Qui, lo scorso gennaio, sono stati sequestrati in via preventiva quasi 70 mila litri di gasolio ritenuto irregolare, provvedimento successivamente convalidato dall’Autorità giudiziaria.

L’inchiesta, diretta dalla Procura della Repubblica di Terni, ipotizza il reato di frode in commercio nei confronti del legale rappresentante della società proprietaria del deposito. Gli accertamenti tecnici hanno evidenziato che il gasolio sequestrato presentava un punto di infiammabilità inferiore al valore minimo previsto dalla legge: una caratteristica che, oltre a compromettere il corretto funzionamento dei veicoli, rappresenta un concreto rischio per la sicurezza degli utenti della strada.

Le autorità sottolineano l’importanza di contrastare la diffusione di carburanti non conformi per tutelare i consumatori e garantire condizioni di equità e competitività tra gli operatori del settore. Il procedimento penale è in fase di indagini preliminari: la responsabilità degli indagati sarà valutata secondo diritto e potrà essere definitivamente accertata solo con una sentenza, nel rispetto della presunzione di non colpevolezza.

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