FIRENZE – “Le mafie sono sempre state presenti nelle dinamiche di guerra. Qui però siamo di fronte a notizie che vengono dalla zona della Maremma, in particolare Follonica e Grosseto e ci si rende conto che gli oligarchi russi legati a Putin sono presenti in quella zona, non credo solo perché abbiano delle proprietà; sicuramente ci sono anche delle dinamiche molto oscure su cui bisogna investigare e su cui sono in corso delle inchieste”.

Don Andrea Bigalli di Libera Toscana si sofferma sul rapporto tra mafie e guerra. Una relazione molto stretta per cui “le guerre sono collegate tra di loro e diventano l’elemento di una strategia globale di asservimento degli esseri umani, della riduzione degli esseri umani a meri fattori produttivi che poi possono essere tranquillamente sacrificati. Questa, altro non è che la logica delle mafie” spiega ancora Bigalli.

“In Toscana stiamo vivendo un momento difficile perché ci sono delle inchieste consistenti che si allargano sempre di più e che dimostrano sempre di più correlazioni tra di loro. L’inchiesta sul Keu ci ricorda che le propaggini arrivano fino al Valdarno, la questione di Livorno non è soltanto quella del porto e della città, ma dei porti in quanto tali, con l’arrivo massivo di sostanze stupefacenti per tutto il resto d’Italia”.

“Libera ha sempre costruito la sua azione su alcuni presupposti, quello più importante è la realtà della memoria che poi diventa lettura della storia secondo la prospettiva delle vittime. In questi giorni di guerra diventa un elemento fondamentale riflettere su quali grandi eventi storici vanno cancellati da questa prospettiva globale. La guerra lo è sicuramente, le mafie lo sono certamente visto che ci sono anche delle correlazioni precise tra questa guerra e l’azione delle mafie” ha concluso Bigalli.

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