«Noi oggi firmiamo un patto di nuova generazione. Non è un primo patto fatto a Firenze, ne abbiamo fatto uno nel 2007 ed ero casualmente già al ministero degli Interni. La differenza rispetto ad allora era un patto che non era sancito dalla legge». Lo ha detto il Ministro degli Interni Marco Minniti nel corso della firma del Patto per la sicurezza di Firenze nella sede della Prefettura. «Lanciammo i grandi patti per le alleanze con le comunità nel 2007 e lo facemmo anche per Firenze in tema sicurezza – ha aggiunto il ministro Minniti -. Firmammo patti anche con Roma e Milano, due città molto diverse ma che avevano consonanza, con l’idea di un principio di sicurezza che era molto più forte se poteva contare su una coscienza più specifica dei temi. Questi patti poi sono diventati legge nel patto sulla sicurezza urbana perché una politica di sicurezza in un Paese non può essere tutto uguale, da Bolzano alla Sicilia. Innanzitutto su temi di contrasto di criminalità diffusa e per il pericolo del terrorismo. Non chiamerò mai la criminalità diffusa microcriminalità perché dobbiamo essere attenti ad ogni tipo di allarme».

Impegno comune «Con questo patto c’è un impegno comune fra istituzioni che hanno come unico punto di connessione il Ministero degli Interni – ha proseguito Minniti -. C’è bisogno di avere una capacità maggiore di analisi del territorio. Noi firmiamo un patto chiamato ‘Patto Firenze sicurezza’, con un sottotitolo che io aggiungerei ‘Firenze bella e sicura’, perché ci deve essere sicurezza ma Firenze rimane bella. Da domani saranno operativi a Firenze tredici equipaggi in più. Ringrazio moltissimo la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Firenze. Affronteremo con la legge il tema degli organici. La risposta dei tredici equipaggi è una risposta a breve periodo, rafforzando in maniera significativa gli organici di Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza a Firenze».

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