Con l’approvazione della sospensione della entrata in vigore dell'articolo 16 della manovra bis da parte del Decreto proroghe del Governo Monti slitta di 12 mesi l’obbligatorietà da parte dei piccoli Comuni di costituirsi in Unioni o di associare almeno alcune delle funzioni fondamentali. Un provvedimento che, di fronte alle pressioni di ANCI e Regioni, di fatto fa slittare in avanti di un anno tutti gli adempimenti che inizialmente erano stati previsti tra dicembre 2011 e dicembre 2012.

Le nuove scadenze In particolare è stata spostata al 17 novembre 2012 la data entro cui le regioni potranno individuare un limite demografico minimo diverso da quello fissato per le unioni di Comuni fino a mille 1.000 abitanti e per le forme associative costituite da Comuni tra 1.000 e 5.000 abitanti. Rimandato al 17 marzo 2013 il termine entro il quale i Comuni fino a 1.000 abitanti dovranno avanzare alla regione una proposta di unione. Al 31 dicembre 2013 è rinviato, invece, il termine entro il quale le regioni dovranno istituire sul proprio territorio le unioni sulla base delle proposte dei Comuni e dell’elenco pubblicato dal Ministero dell’Interno, mentre al 31 dicembre 2012 l’obbligatorietà per i Comuni tra i 1.000 e i 5.000 abitanti di esercitare obbligatoriamente in forma associata, attraverso unione o convenzione, almeno due funzioni fondamentali. Infine al dicembre 2013 il termine entro il quale questi stessi Comuni devono esercitare obbligatoriamente in forma associata di convenzione o unione tutte e sei le funzioni fondamentali. Un tempo decisamente più ampio o per adeguarsi alle nuove normative o per farle decadere del tutto.

Articolo precedenteCassazione, in condominio niente insulti al vicino che chiede il silenzio
Articolo successivoPovera Patria