Foto Pixabay

FIRENZE – «Cinquecento imprese toscane sono a disposizione del Governo nazionale e regionale, per dare la necessaria e auspicata accelerata alla campagna vaccinale».

A dirlo il presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi tracciando un primo bilancio delle aziende della regione che rispondendo alla ‘chiamata’ nazionale di Confindustria si sono rese disponibili a vaccinare i propri dipendenti o a aprirsi a fabbriche di comunità.

«Imprese toscane sensibili ai bisogni della comunità»

Per Bigazzi si tratta di «una risposta straordinaria, che testimonia ancora una volta quanto le imprese toscane siano sensibili ai bisogni della comunità e del territorio; e quanto siano impegnate in prima linea nella battaglia contro i devastanti effetti economici e sociali della pandemia. Questa ricognizione delle nostre imprese disponibili è stato un primo passo concreto e importante nel lavoro che Confindustria nazionale sta portando avanti con il commissario straordinario e che anche come Toscana avevamo richiesto fra i primi. Per una regione orientata all’export come la nostra – continua Bigazzi -, procedere nel più breve tempo possibile alla vaccinazione dei lavoratori, è una questione di tutela della salute pubblica ma anche di competitività. Ci sono imprese, se non addirittura interi settori, che rischiano di vedersi scippare quote di mercato da parte di competitor di Paesi, il cui piano vaccinale è in fase molto più avanzata».

Articolo precedenteCommercio e turismo finiscono nell’annuncio mortuario. Dopo una breve malattia ‘ci hanno lasciato’
Articolo successivo‘Non rompeteci le uova’. L’iniziativa del centro ornitologico toscano per tutelare il fratino