“Se il Piano paesaggistico rimanesse così, come è stato presentato, rappresenterebbe per molte aree della Toscana un ostacolo pesante allo sviluppo dell’agricoltura, favorendo alla fine l’abbandono e la perdita di suolo agricolo. Confermiamo il nostro giudizio di un piano con luci ed ombre, espresso all’indomani della sua adozione da parte del Consiglio regionale. Non tutte le schede sono uguali, si confrontano nei vari documenti visioni diverse; tuttavia, complessivamente, c’è un pesante ed a tratti assurdo attacco allo viticoltura, ma anche al florovivaismo, all’ortofrutticoltura, alle colture intensive in genere. Insomma, lo ribadiamo, così non va

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