vistoIngenti somme di denaro in cambio del visto d’ingresso in Italia per i familiari. Così due donne, una italiana ma di origine guatemalteca residente a Roma e l’altra filippina di 42 e 49 anni, raggiravano da tre anni alcuni extracomunitari fino a quando non sono state smascherate e denunciate dalla Polizia per truffa aggravata. Sul caso indaga la Procura della Repubblica di Roma.

La denuncia due anni dopo la truffa A far scattare le indagini la denuncia di una delle vittime, anch’essa  filippina, al commissariato di Chiusi (Siena) due anni dopo il raggiro cominciato nel 2012. La donna era stata contattata da una connazionale, cugina della sua amica, che le proponeva di far entrare in Italia il figlio, residente nelle Filippine, con regolare visto di ingresso e relativo nulla osta per lavoro subordinato stagionale. Il tutto dietro pagamento di 500 euro da versare subito e 3mila euro all’ottenimento del nulla osta. La vittima accetta e le tre donne s’incontrano a Roma per sbrigare le pratiche di pagamento in cambio delle fotocopie dei documenti, poi rivelatisi falsi. Passati diversi  mesi senza ricevere gli originali, la vittima contatta l’Ambasciata scoprendo che nessun visto era stato richiesto e rilasciato. Chiede quindi spiegazioni alla signora italiana a cui aveva consegnato i soldi e riceve in risposta l’ipotesi di un disguido e la di disponibilità alla restituzione del denaro. La truffatrice però si rende poi irreperibile. Trascorsi altri due anni in attesa di documenti che non arrivano, scatta la denuncia alla Polizia di Chiusi che ha permesso di scoprire altre truffe con modalità analoghe nei confronti di altri cittadini di nazionalità filippina commesse dalle due donne. Ad ora sarebbero accertati un altro caso a Chiusi e altri due a Roma su cui indagano i Carabinieri.

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