lampedusaOKA seguito della storica visita di Papa Francesco a Lampedusa del luglio dello scorso anno, Caritas italiana e Caritas Agrigento hanno promosso un’iniziativa di formazione e condivisione rivolta alle Caritas diocesane d’Italia non direttamente coinvolte nell’accoglienza dei profughi provenienti dal Nord Africa. Come segno di vicinanza e solidarietà, la Caritas diocesana di Arezzo-Cortona-Sansepolcro ha deciso di partecipare a questa iniziativa mettendo a disposizione due operatori che dal 5 al 12 maggio saranno nell’isola a completa disposizione della Caritas di Agrigento. Oltre al coinvolgimento in fase di emergenze legate a nuovi sbarchi o rivolta ai profughi presenti nei centri di accoglienza, gli operatori saranno coinvolti anche in attività di animazione rivolte alla comunità ecclesiale isolana, in particolare verso anziani, bambini, disabili, e, infine, di supporto ai vari servizi Caritas.

La situazione a Lampedusa Grazie alla disponibilità degli operatori, la Caritas diocesana desidera manifestare la propria vicinanza ai profughi e alle azioni portate avanti dal circuito Caritas. Il 28 febbraio scorso, a circa due anni dal suo inizio, è terminato lo stato d’emergenza causato dagli arrivi di migranti dal Nordafrica, cominciato con gli sbarchi a Lampedusa di cittadini tunisini, cui sarebbero seguiti gli arrivi dalla Libia di persone originarie di molti paesi africani. Alla chiusura in via amministrativa di quest’emergenza non ha corrisposto, però, la fine degli sbarchi e dei problemi collegati all’accoglienza di migliaia di persone, che ancora oggi attendono risposte e vivono una condizione di grande incertezza e precarietà esistenziale. Inoltre, più di 25mila persone nei primi quattro mesi dell’anno sono sbarcate nelle coste italiane, un numero superiore a quello di tutto il 2013.

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