Sono quasi 2.800 gli esposti all’amianto in Toscana, di cui circa 900 solo a Pistoia, in gran parte lavoratori della Breda. Per loro la Regione ha istituito un percorso ambulatoriale agevolato, non tanto per prevenire i tumori correlati all’amianto, perché ormai l’esposizione è avvenuta, ma per minimizzare i danni. Se ne è parlato nel corso di un convegno al polo universitario pistoiese. «Per Pistoia – spiega Sandra Fabbri, direttrice della Fondazione Pofferi, che gestisce l’archivio ‘Marco Vettori’ sugli esposti all’amianto – abbiamo fatto un saggio, consultando gli archivi della Cgil sulle domande presentate all’Inail per il riconoscimento dell’esposizione all’amianto negli anni 1995-2005, e abbiamo trovato 910 persone esposte. La Regione Toscana ha stanziato quasi 2 milioni di euro in tre anni per un programma di medicina di intervento, il cui progetto viene illustrato stamani in questo convegno e che ha l’obiettivo di garantire a tutti gli esposti le stesse condizioni, sia per l’accessibilità gratuita alle visite, sia per la qualità degli esami, che deve essere identica a Pistoia, come a Prato, come a Livorno e in altre città. Le persone esposte saranno visitate ambulatorialmente», ha concluso.

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