PIOMBINO – I termini per il ricorso sul rigassificatore sono scaduti. Il Comune di Piombino (Livorno) ha deciso però di non presentarlo.

Come ha raccontato il sindaco Francesco Ferrari al Tirreno, “abbiamo ritenuto che la chance di successo di fronte al Consiglio di Stato fossero particolarmente basse, anche le tempistiche hanno giocato un ruolo: la decisione del Consiglio di Stato sarebbe arrivata, probabilmente, al termine dei tre anni di permanenza del rigassificatore nel nostro porto”. Con la bocciatura del ricorso, l’amministrazione comunale era stata condannata dal Tar del Lazio a pagare di 90mila euro di spese legali sostenute da Governo, Snam e Regione. I primi due soggetti hanno rinunciato a richiedere la somma.

“Dopo aver avuto ragione in primo grado – ha affermato il presidente regionale Eugenio Giani – il fatto che non vi siano ricorsi in secondo grado per me rappresenta la conferma di aver fatto tutte le cose nel modo migliore. Ora c’è l’atto che come commissario avevo firmato, ovvero l’autorizzazione all’attività del rigassificatore per tre anni dietro compensazioni”.

La premessa per fare un ragionamento d’insieme. “A questo punto – ha continuato Giani – io sono convinto che il Governo debba sedersi intorno a un tavolo per quelle dieci prescrizioni che avevo indicato, a cui se ne possono aggiungere altre. Io sono ben lieto che il Comune di Piombino da un atteggiamento di frontale opposizione possa ora adoperarsi perché possano arrivare delle compensazioni” per la città.

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