Un eccesso di manganese nell‘organismo può essere causa di una forma nuova del morbo di Parkinson. La scoperta è stata realizzata al policlinico universitario del Santa Maria alle Scotte di Siena da uno studio del gruppo del professor Antonio Federico, direttore della Clinica neurologica e malattie neurometaboliche, in collaborazione con specialisti dell'Università di Rotterdam. Secondo quanto emerge dalle ricerche la nuova forma di Parkinson genetico è determinata dalla presenza di un eccesso di manganese nell'organismo che in genere è presente nell’organismo tra 12 e 20 mg.

La tossicità del manganese «Abbiamo scoperto – ha spiegato Federico – questa nuova forma in due fratelli, in cui è stato evidenziato un eccesso di manganese secondario ad una mutazione di una proteina responsabile del trasporto del manganese, sostanza essenziale a numerosi processi metabolici, ma che può diventare tossica in quantità eccessiva». Lo studio è stato eseguito su due fratelli adulti affetti da parkinsonismo e distonia, e successivamente ha interessato anche alcuni componenti di una famiglia olandese.

La terapia Il passo successivo alla scoperta è stata la messa a punto di una terapia capace di eliminare il manganese in eccesso e che ha determinato un notevole miglioramento della sintomatologia clinica della malattia. Lo studio è stato appena pubblicato su American Journal of Human Genetics, rivista scientifica di settore.

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