sienabiotech_1.jpgProcedura di licenziamento collettivo in vista per la Siena Biotech. «Durante l’incontro sindacale di martedì scorso – spiega Marco Goracci, Segretario Generale della Filctem Cgil di Siena – il liquidatore della Siena Biotech, dopo un mese di verifiche e approfondimenti vari sullo stato economico/finanziario, ha preannunciato il de profundis dell’azienda controllata totalmente dalla Fondazione Monte dei Paschi». E i lavoratori riuniti in assemblea hanno immediatamente proclamato lo stato di agitazione sindacale permanente, non escludendo di mettere in atto qualsiasi forma di contestazione pur di far ravvedere il liquidatore, ma più che altro l’azionista unico, dalla peggiore delle ipotesi che poteva essere presa.

L’ipocrisia di tante parole «Dopo le tante dichiarazioni – denuncia il sindacalista della Cgil – con le quali molti soggetti che ricoprono ruoli istituzionali e politici si sono nel tempo affannati a sostenere l’importanza per Siena di riuscire a mantenere e sviluppare competenze nel campo della ricerca bio-scientifica, questo è il risultato! Sarebbe stato forse preferibile il silenzio e un più appropriato disinteresse, rispetto all’ipocrisia nascosta dietro alla profusione di facili parole di circostanza spese sulla vicenda. Comune, Regione, forze politiche ed illustri scienziati! Nessuno si è voluto risparmiare nello spendere una buona parola a difesa dell’attività di Siena Biotech e di quella cinquantina di lavoratori che nelle intenzioni del liquidatore potrebbero andare ad incrementare la lista dei senza lavoro!».

Quella cortina fumosa «No, i lavoratori non ci stanno! – sottolinea il Segretario della Filctem – E con loro la Cgil! Non andremo a caccia delle responsabilità, non perderemo tempo ad additare chicchessia rispetto alle colpe, evidenti, che hanno portato a questa situazione. L’obiettivo è un altro. Rimuovere quella cortina fumosa che si è artificiosamente addensata intorno alla Siena Biotech e che non ha permesso a soggetti esterni ai confini senesi di farsi avanti in maniera propositiva. Solo dopo – conclude Goracci – saremo disponibili a prendere in esame ulteriori soluzioni che vadano nella direzione di una ricollocazione di tutti i lavoratori».

Il liquidatore fallimentare «L’insostenibilità della situazione era palese a tutti». Così Nicola Lattanzi, liquidatore fallimentare di Siena Biotech nominato dall’azionista unico Fondazione Mps, commenta la realtà del centro ricerche che ha portato alla procedura di licenziamento collettivo per una cinquantina di dipendenti. Lattanzi ha sottolineato: «non è una decisione unilaterale» ed ha poi aggiunto che «l’impegno adesso è quello che va nella direzione di favorire le condizioni per la ricollocazione dei lavoratori». La soluzione potrebbe essere l’individuazione di aziende che lavorano nel settore della ricerca interessate a sviluppare progetti nei laboratori presenti nell’edificio di Siena Biotech. Gli spazi del centro ricerche sono già parzialmente affittati ad alcune società di settore tra cui Toscana Life Sciences, l’incubatore di imprese di cui è socio tra gli altri la Regione Toscana. In merito a tale soluzione «ci sono già alcuni interessi» ha rivelato Lattanzi

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