Mercoledì 25 gennaio. Una data che tanti, forse tutti gli sportivi e gli appassionati senesi di calcio e basket segneranno con il pennarello rosso sul calendario. Doppia impresa infatti per le due squadre cittadine di punta con la Montepaschi Siena che compie un’autentica impresa battendo il Real Madrid in trasferta nel basket, e con il l’Ac Siena che centra lo storico traguardo di una semifinale di Coppa Italia, mai raggiunta dal club senese nei suoi 108 anni di storia.

Real Madrid-Montepaschi Siena 69-88 Micidiale la Mens Sana nel basket che, nelle Top 16 di Eurolega, viola il parquet della Caja Magica di Madrid con una prestazione incredibile cui è praticamente impossibile rendere il giusto merito con gli aggettivi. Si tratta di un’impresa, grandissima, che proietta adesso la squadra di Simone Pianigiani in vetta al suo girone F con un passo avanti importante, non solo verso il passaggio del turno ma anche verso la qualificazione come prima. «E’ stata una grande affermazione ma ancora il cammino è molto lungo», è stato questo il commento di un Pianigiani che non si lascia prendere da facili entusiasmi al termine della partita. Impossibile però non esaltarsi guardando la super prestazione della Montepaschi a Madrid. È stata la partita perfetta, con i senesi nettamente superiori su entrambi i lati del campo. Una gara letteralmente impressionante anche per la facilità con cui la Mens Sana ha portato a casa questo successo su un campo fin’ora inviolato sia nella Lega Acb, sia in Euroleague. 88-69 è il punteggio di una gara che non ha mai avuto sostanzialmente storia: lo strappo decisivo per la Montepaschi arriva già nel primo quarto grazie alle accelerazioni di un supremo McCalebb (25 punti e 36 di valutazione per lui al termine dell’incontro e assoluto mvp della contesa), insieme agli importanti canestri di Moss, Rakocevic, la solidità di Thornton e soprattutto il roboante rientro di Lavrinovic. Il lituano da due mesi fuori per gli ormai noti problemi alla schiena rientrava proprio a Madird e il suo  impatto è risultato assolutamente decisivo data la sua capacità di essere un’arma tattica fuori dal comune che ha impallato i meccanismo difensivi madrileni. L’entusiasmo per riavere un lungo come lui in grado di aprire le aree avversarie (Lavrinovic è molto pericoloso nel tiro da tre punti) apre prospettive a dir poco ‘interessanti’ (e volgiamo essere minimalisti) per la Montepaschi che guarda adesso con un pizzico di ottimismo in più al suo futuro italiano e soprattutto europeo, in attesa che l’intesa del duo Andresen-Lavrinovic possa affinarsi ulteriormente.

Cheivo-Siena 0-1 Se la Montepaschi giocava contro la storia (il Real è la squadra con il maggior numero di titoli europei in bacheca), il Siena ha giocato per ed è entrato nella storia. Il quarto di finale contro il Chievo, vinto per 1-0 dagli uomini di Sannino grazie ad una rete di Destro ad inizio ripresa, ha fatto raggiungere alla Robur un risultato mai raggiunto nei suoi 108 anni di storia: vale a dire la semifinale di Coppa Italia. Un grande record, lo possiamo dire, a discapito di quanti credono che la Tim Cup sia soltanto una distrazione dall’obiettivo salvezza. Perché la vittoria con il Chievo rappresenta sicuramente molto per la piazza senese: è stata la vittoria dei gregari, di quei giocatori che per diversi motivi avevano giocato poco nella prima parte di stagione, ed è stata la vittoria di un Sannino bravo a forgiare il carattere della sua squadra (capace di soffrire per tutto il secondo tempo quando i bianconeri sono rimasti in inferiorità numerica a causa dell’ingenua espulsione di Grossi) e a rendere estremamente duttili i suoi uomini per niente scomposti durante i numerosi cambi tattici visti nella ripresa. È la vittoria di una piccola piazza calcistica, di un’assoluta provinciale, che però adesso sogna un’incredibile qualificazione all’Europa League se riuscirà ad avere la meglio sul Napoli nel doppio confronto di semifinale. È chiaro, se vogliamo essere obiettivi, la finale sembrerebbe lontano dalle possibilità del Siena, perché i partenopei hanno una rosa più profonda e più forte a livello di singoli rispetto a quella bianconera. È altrettanto chiaro però che un sogno del genere vada cullato: non solo perché rappresenta l’apoteosi di una ‘Cenerentola’ che si trova a confrontarsi da sola contro le grandi d’Italia, ma anche perché, nell’immediato, risultati come questo possono dare una carica in più per raggiungere l’obiettivo stagionale della salvezza e della permanenza in Serie A. Domenica alle 12.30 c’è il derby con la Fiorentina: i viola sono avvertiti.

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