Diamanda Galas e una performance a rischio scomunica. Debbie Harry in una scatola al Centro Pecci. Il blues-man del deserto Bombino e la rocambolesca avventura per portarlo in Italia. E poi Henry Rollins vestito da suora, Esperanza Spalding in una delle sue prime uscite italiane, decine di produzioni originali, manifesti d’autore. Rassegna toscana da sempre votata all’originalità, Festival delle Colline celebra la sua quarantennale storia con la mostra multimediale “40 anni di Colline”, in programma da venerdì 14 giugno a venerdì 26 luglio alle Scuderie Medicee di Poggio a Caiano (Prato). Inaugurazione in programma venerdì 14 giugno alle ore 18, alla presenza del curatore, Fabio Fantini, e del sindaco di Poggio a Caiano Francesco Puggelli.

“40 anni di Colline” racconta, attraverso manifesti, foto, video e documenti storici, gli ospiti e gli aneddoti di un piccolo festival coraggioso e intraprendente, dove sono passati, tra gli altri, John Cale e Diamanda Galas, Robert Fripp e Carolyn Carlson, Sonic Youth e Ali Farka Toure, Alessandro Baricco e Marco Paolini, Billy Bragg e i CSI (nati proprio in questo contesto). In mostra anche tutte le locandine ufficiali, dal 1979 al 2019: in gran parte opere grafiche a firma di Lapo Belmestieri, Samuell Calvisi, Cuore di Cane e di altri artisti che hanno dato veste ai cartelloni del festival. Una timeline artistica che mette in fila più di 500 concerti e spettacoli. “40 anni di Colline” è anche un documentario. Produzione del Festival delle Colline, il video ripercorre le recenti edizioni, attraverso le testimonianze dei direttori artistici che l’hanno curato dal 1990: identità, curiosità e aneddoti di una rassegna che con pochi mezzi e molta inventiva si è conquistato una solida reputazione. E l’affetto del pubblico.

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