FIRENZE – Da quanto accaduto il 27 maggio del 1993, “la Toscana ha tratto la lezione, l’indicazione di tenere alta la guardia contro la mafia, la criminalità organizzata, consapevoli che nel nostro territorio, di per sé lontano da questa realtà, c’è sempre il tentativo di infiltrazione”.
E’ quanto ha dichiarato oggi il presidente della Toscana Eugenio Giani a margine di un’iniziativa di commemorazione della strage dei Georgofili a Firenze, insieme agli studenti delle scuole cittadine.
Il governatore ha ricordato il lavoro del pool dei magistrati cittadini, da Chelazzi a Vigna, “che ha dato un contributo fondamentale rispetto alla lotta alla mafia a livello nazionale” e ribadito la necessità di “essere vigili con la criminalità organizzata di stampo mafioso anche oggi. E questo – ha concluso – lo vediamo in questo momento con quello che il bravissimo procuratore a Prato sta facendo emergere e con la sua lettera aperta, di cui noi dobbiamo raccogliere tutti i significati e i valori per sviluppare azioni concrete, perché la deterrenza sia assolutamente a prova di saracinesca rispetto alla nostra realtà”.