FIRENZE – Aumenteranno di numero e non saranno più solo tre i centri di riferimento regionali autorizzati a prescrivere farmaci psicostimolanti, a base di metilfenidato, contro l’Adhd, ovvero il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività conosciuto anche come disturbo ipercinetico.
Una sindrome e una condizione che si può rendere evidente fin dalla prima infanzia ma che più spesso viene individuata con l’ingresso a scuola, dove le richieste di attenzione, pianificazione ed autocontrollo sono più forti.
La delibera che nei giorni scorsi ha avuto il via libera dalla giunta approva di fatto il modello organizzativo e i requisiti dei centri prescrittori chiamati a diagnosticare la sindrome, certificarla e prescrivere somministrare la prima dose del farmaco. All’ospedale Meyer di Firenze, allo Stella Maris di Pisa e all’ospedale Le Scotte di Siena si sommeranno, per la sommistrazione del farmaco, le strutture ospedaliere di pediatria di tutta la Toscana dove sia disponibile simultaneamente un pediatria e un neuropsichiatra infantile.
Circa il 3 per cento della popolazione presenta l’Adhd e in almeno il 50 per cento dei casi la condizione persiste nell’età adulta. La sindrome, secondo la letteratura medica, non va considerata però come una somma di deficit da correggere, quanto come una particolare versione del funzionamento umano. Se però non riconosciuta e compresa, la condizione può interferire nell’apprendimento e nel percorso scolastico ed accademico, nelle relazioni interpersonali e nella vita lavorativa.