PISA – Un secolo fa Parigi era la capitale della luce, dell’arte e dell’audacia. Lì, tra boulevard e atelier, tre pittori italiani reinventarono la modernità europea. Oggi le loro opere tornano in Italia, e lo fanno partendo da Pisa.
Dal 15 ottobre 2025 al 7 aprile 2026, Palazzo Blu ospita la grande mostra d’autunno “Belle Époque. Pittori italiani a Parigi nell’età dell’Impressionismo”, con oltre cento capolavori provenienti dai più importanti musei internazionali: un racconto che intreccia eleganza, innovazione e identità.
Promossa dalla Fondazione Palazzo Blu, organizzata da MondoMostre con il contributo di Fondazione Pisa e la curatela di Francesca Dini – tra i maggiori esperti dell’Ottocento italiano – l’esposizione riunisce opere da istituzioni come il Musée d’Orsay, il Philadelphia Museum of Art, il Louvre e le Gallerie degli Uffizi. Più che una celebrazione della Belle Époque, la mostra è una rilettura critica del suo immaginario: Boldini, De Nittis e Zandomeneghi non furono soltanto interpreti raffinati di un’epoca mondana, ma veri protagonisti della costruzione visiva della modernità.

Suddivisa in nove sezioni, la mostra attraversa le metamorfosi di un’epoca. Dalla crisi politica seguita alla battaglia di Sedan alla rinascita di Parigi, fino alla nascita di una nuova estetica del quotidiano. Boldini reinterpreta il Settecento con pennellate guizzanti e sensuali; De Nittis trasforma la propria casa in un crocevia di intellettuali come Degas, Zola e i fratelli Goncourt; Zandomeneghi, più introverso, filtra la luce impressionista in visioni intime e domestiche.

Con il nuovo secolo, l’immagine femminile diventa il simbolo stesso della modernità, e in Toscana il dialogo con Parigi ispira artisti come i fratelli Gioli, Cannicci, Gordigiani e Corcos. Nelle loro tele, la vita quotidiana si fa poesia, e luoghi come Livorno, Castiglioncello e Pisa diventano laboratori di una modernità gentile e luminosa.
E proprio da Pisa, da Palazzo Blu affacciato sull’Arno, riparte questo racconto. Non un ritorno al passato, ma un dialogo tra epoche: tra la Parigi che inventò la modernità e l’Italia che oggi la rilegge, con la stessa inquieta voglia di bellezza.
Biglietti e prenotazioni su www.belleepoquepisa.it e www.palazzoblu.it