PISA – Le onde si infrangono con una potenza quasi teatrale contro la scogliera, e gli spruzzi bianchi si alzano fino a sembrare geyser.
È la quiete durante la tempesta che in queste ore – soprattutto ieri notte – si è infranta su Marina di Pisa. Tra la salsedine che graffia l’aria, un vento che non dà tregua e i sassi bianchi, tipici della spiaggia marinese, che si sono riversati sulla strada.
Sulla passeggiata litoranea però il fascino della tempesta attira i pochi visitatori della zona, che si presentano tutti armati di telefono per immortalare la furia del mare. Ogni cavallone è un piccolo spettacolo: click, grida, risate, e poi la fuga improvvisa quando l’acqua travolge la strada. I vasi da fiori che in estate colorano la camminata sono sepolti sotto la sabbia: ciclamini e piante ornamentali, che di solito rallegrano la vista, spuntano appena dalle conchiglie e dai sassi.
Turisti e curiosi si improvvisano sfidanti della natura, trovando persino modi “creativi” per disfarsi dei sassolini portati dalle onde, lanciandoli a gara il più lontano possibile.
Davanti alle case affacciate sul mare – delizia dell’estate e cruccio dell’inverno – i residenti intanto si preparano come ogni anno al passaggio della mareggiata. Sacchi bianchi di sabbia sono già schierati davanti a porte e finestre, un piccolo muro di difesa domestica contro l’irruenza dell’acqua.
Il vento soffia impietoso, trasporta schizzi e odore di sale, spinge piccoli rivoli d’acqua lungo gli scoli ai lati delle strade, come minuscoli torrenti improvvisati. C’è anche un turista che si riscopre bambino e pedala apposta sulla ghiaia trascinata fin sopra il marciapiede, divertito dal rumore e dall’effetto dei sassolini sotto le ruote.
E poi ci sono le immagini che restano: una coppia che si bacia mentre dietro di loro infuria il mare, come in una fotografia d’altri tempi. Perché d’altronde, anche la tempesta ha un lato romantico.







