Tempo lettura: 2 minuti

PISTOIA – Pistoia e Rieti sono rimaste unite nel ricordo di Raffaele Marianella, l’autista di 65 anni ucciso domenica 19 ottobre in seguito a un agguato contro l’autobus del Pistoia Basket.

L’autobus, di ritorno in Toscana dopo una vittoria nel campionato di A2, è stato colpito sulla statale verso l’autostrada. Tre ultras reatini sono stati fermati per l’aggressione.

Federazione e Lega nazionale dilettanti hanno deciso di non fermare il torneo e ieri Pistoia Basket e Sebastiani Rieti sono tornate in campo. In Toscana, però, il clima era surreale: la Baraonda Biancorossa, principale gruppo della curva di Pistoia, lega profondamente la città e la squadra. Anche l’attuale allenatore, Tommaso Della Rosa, è un ex tifoso della curva.

Al PalaCarrara si è vista l’affluenza più bassa della stagione, 2.095 spettatori, ben sotto la media storica. La società aveva chiesto il posticipo della partita, ma avversari e Lega non hanno accolto la richiesta. In segno di protesta simbolica, Pistoia ha deciso di non giocare le prime due azioni, una scelta condivisa dalla Juvi Cremona.

Dopo un minuto di silenzio in memoria di Marianella, le squadre hanno lasciato il pallone a terra, mentre un applauso spontaneo si levava dagli spalti. Il club ha ribadito un messaggio chiaro: «Ci sono cose più importanti di una partita». Oggi saranno annunciate iniziative di supporto alla famiglia dell’autista della Jimmy Travel.

La Baraonda Biancorossa, pur rispettando il minuto di silenzio, ha lasciato il palasport prima dell’inizio della gara con un chiaro messaggio: «Per rispetto di un lavoratore e padre di famiglia tragicamente scomparso, la partita non si doveva disputare». Al loro posto, uno striscione recitava: «Un gesto vile mirato ad ammazzare, Raffaele voleva solo lavorare».

Appesi anche altri striscioni con forti critiche alla questura di Rieti, citando il brano Bandiera bianca di Franco Battiato: «Com’è misera la vita negli abusi di potere», accompagnato da «Diffidati con noi!».

Il riferimento è ai Daspo inflitti a tre tifosi pistoiesi per gli scontri avvenuti durante l’intervallo della gara precedente contro Rieti, quando ultras locali e della Baraonda sono venuti a contatto con poliziotti e addetti alla sicurezza. Secondo la questura, un agente ha ricevuto un calcio, episodio che ha portato a un Daspo di cinque anni.

La Baraonda ha annunciato ricorsi, contestando la versione della questura e criticando gli steward accusati di «atteggiamenti ben al di sopra delle righe», negando qualsiasi legame tra questo episodio e la sassaiola.

In serata è apparso un terzo striscione dagli ultras rivali di Montecatini, in solidarietà con la Baraonda.

Iscriviti al nuovo canale WhatsApp di agenziaimpress.it
CLICCA QUI

Per continuare a rimanere sempre aggiornato sui fatti della Toscana
Iscriviti al nostro canale e invita anche i tuoi amici a farlo!