FIRENZE – Un aumento di un milione di euro nelle erogazioni della Fondazione Cr Firenze per il 2026: 56,1 milioni rispetto ai 55 milioni dell’anno in chiusura.
Di questi, 16 milioni saranno destinati a progetti pluriennali e strategici con un forte impatto politico. Tra le iniziative, spiccano la scuola fiorentina dedicata all’intelligenza artificiale, interventi nei musei, spazi per i giovani, la rigenerazione della degradatissima via Palazzuolo e la creazione di una foresteria per startuppisti nei locali del seminario arcivescovile maggiore lungo i lungarni.
La novità di sistema riguarda però il modo di operare: la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze si propone come “pilota” nelle scelte, riducendo il numero di progetti realizzati in partnership o tramite complesse cabine di regia tra enti pubblici. La Fondazione selezionerà i partner per le iniziative che finanzia, assumendo un ruolo più centrale e autonomo.
Due anni dopo l’insediamento del presidente Bernabò Bocca, la trasformazione dell’istituzione cittadina appare quasi completata. L’epoca in cui la Fondazione era vista come un “bancomat” e un salvadanaio della politica sembra definitivamente superata.
Al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, durante la presentazione del Documento Previsionale Annuale (Dpa) 2026, il presidente Bocca si è confermato protagonista indiscusso. Tra video con riprese dai droni, grafiche e musica, Bocca ha sottolineato che la leadership della Fondazione non intende essere fraintesa come competizione politica, respingendo così le voci che lo vorrebbero candidato sindaco.
«Non siamo distributori di risorse, vogliamo essere protagonisti», ha dichiarato Bocca, annunciando un modello di intervento basato più su “call” dirette che su bandi pubblici e graduatorie, anche a fronte della difficoltà nel raccordo tra le istituzioni locali. Presenti in sala la sindaca Chiara Funaro e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, salutati cortesemente ma senza una menzione diretta dal palco.
Ospite d’eccezione l’imprenditore e stilista Brunello Cucinelli, che si è rivolto ai giovani con un messaggio di speranza: «Aiutiamoli a passare dalla paura alla speranza». Sul fronte dei bilanci, il direttore generale Gabriele Gori ha assicurato stabilità e prudenza, con accantonamenti in crescita per affrontare potenziali turbolenze finanziarie future.
I 56 milioni per il 2026 saranno così suddivisi: 40 milioni destinati ai settori tradizionali quali cultura, sociale, istruzione, ricerca e ambiente, con 118 azioni programmate; 16 milioni riservati ai “superprogetti” promossi da Bocca e Gori. Tra questi si conferma “Recreos”, il progetto di riqualificazione di via Palazzuolo, che affronterà le tensioni precedenti con il Comune e vedrà l’apertura delle prime botteghe artigiane già il 21 novembre, con cantieri di riqualificazione previsti per l’estate prossima.
In campo culturale emerge il progetto “Mia Firenze”, volto a facilitare l’accesso dei cittadini ai musei del centro storico tramite un sistema di “fast track” per saltare le code. A sostegno dell’Università, un fondo finanzierà il rinnovo di 70 contratti di ricerca legati al Pnrr in scadenza. Supporto anche alla candidatura di Fiesole a Capitale della Cultura 2028 e alla Casa Dino Campana di Marradi.







