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PISA – In Toscana 200mila uomini e donne vivono con una diagnosi di tumore. In regione i nuovi casi di cancro l’anno ammontano a oltre 25mila e 6 pazienti su 10 sono vivi a 5 anni, dall’inizio della malattia.

Un tema cruciale nel percorso di cura oncologico è quello delle vaccinazioni, fondamentali per proteggere i pazienti da infezioni pericolose. A questo proposito si è svolto oggi all’azienda ospedaliera-universitaria pisana il convegno ‘La vaccinazione nel paziente oncologico’, promosso da Fondazione Aiom – Associazione italiana di oncologia medica, che quest’anno ha rilanciato la sua campagna nazionale.

Il tour della campagna farà tappa in 10 regioni italiane, coinvolgendo oncologi, associazioni di pazienti e figure multidisciplinari per approfondire l’importanza della vaccinazione nei soggetti oncologici. La tappa toscana è stata resa possibile grazie al supporto non condizionante di GlaxoSmithKline.

“Il malato oncologico, a causa della patologia e delle successive terapie, è molto suscettibile ad alcune infezioni”, spiega Carmelo Bengala, direttore dell’Uoc Oncologia medica 1 all’Aoup. “Attraverso le immunizzazioni riusciamo a proteggerlo da agenti patogeni pericolosi e da gravi malattie, a volte anche fatali. E’ questo il caso dell’Herpes zoster, il cui rischio di infezione aumenta del 40% in presenza di un tumore solido. Anche l’influenza stagionale o la polmonite pneumococcica possono avere conseguenze molto negative e causare addirittura un ricovero ospedaliero per complicanze. I vaccini sono presidi sanitari sicuri e che determinano grandi e indiscutibili benefici. Come Aiom siamo stati tra le prime società scientifiche al mondo a pubblicare linee guida specifiche su tempistiche e modalità di somministrazione.”

“Il paziente oncologico presenta esigenze particolari”, aggiunge Caterina Rizzo, professore ordinario di Igiene generale e applicata all’Università di Pisa. “A seconda del tipo di terapia in corso, è opportuno valutare se anticipare o posticipare la vaccinazione, utilizzando i vaccini più appropriati. Anche i pazienti in follow-up devono continuare a proteggersi. Purtroppo esiste talvolta esitazione vaccinale legata a timori infondati su effetti collaterali o interferenze con le terapie oncologiche. È fondamentale rassicurare e informare correttamente: i benefici superano ampiamente ogni rischio percepito.”

Infine, Gianni Amunni, coordinatore scientifico Ispro, sottolinea che “pazienti e caregiver devono essere rassicurati dal personale medico-sanitario. Le vaccinazioni devono essere sempre accompagnate da adeguati interventi di informazione e comunicazione. Per favorire le immunizzazioni, l’ambulatorio vaccinale dovrebbe essere disponibile nelle stesse strutture dove il malato riceve le terapie. I vaccini rappresentano uno strumento essenziale di prevenzione primaria, anche contro alcune forme di cancro, e sono ormai parte integrante dell’assistenza ai pazienti oncologici.”