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FIRENZE – Il 2024 si conferma un anno segnato da un preoccupante aumento dei casi di violenza di genere in Toscana.

I dati evidenziano la drammatica realtà che ancora oggi colpisce donne di tutte le età. Secondo il 17º rapporto sulla Violenza di Genere, presentato presso la sede della Regione, sono stati registrati nove femminicidi, lasciando dietro di sé 51 bambini orfani e portando il totale nel periodo 2006-2024 a 149 donne uccise dal partner o ex partner.

L’esperienza delle vittime si manifesta anche nell’incremento degli accessi ai centri antiviolenza, che nel 2024 hanno visto un aumento di circa 1.130 contatti rispetto all’anno precedente, portando il totale a oltre 5.600 donne che si sono rivolte a questi servizi. Tra loro, molte sono straniere (il 32%) e il 66% ha figli, con circa 3.252 minori seguiti dai centri. Inoltre, sono state accolte 134 donne nei 28 centri rifugio, con 107 figli, e quasi 1.100 persone sono state prese in carico dai servizi sociali.

La crescita degli episodi di violenza si estende anche agli uomini, con 1.155 soggetti che hanno iniziato un percorso nei centri anti-violenza riservati a loro, quasi il doppio rispetto al 2023, di cui il 71% italiani. Questi dati, secondo Francesca Basanieri, presidente della Commissione regionale per le Pari Opportunità, testimoniano come il fenomeno sia in continua evoluzione, coinvolgendo fasce di popolazione sempre più giovani e anziane.

Basanieri sottolinea l’importanza di interventi mirati, come l’educazione affettiva e sessuale rivolta ai giovani, oltre alla necessità di rafforzare il ruolo dei consultori. Al contempo, evidenzia come la solitudine e la perdita di relazioni siano fattori determinanti nell’aumento di episodi sulla terza e quarta età, alimentando la necessità di politiche più attente alle fragilità degli anziani.

Nonostante la persistente gravità del problema, il rapporto evidenzia come la rete di servizi antiviolenza in Toscana sia già strutturata e attiva, ricevendo ampi consensi e riconoscimenti. Tuttavia, il cammino verso una società più sicura e rispettosa richiede ancora impegno, educazione e solidarietà.