FIRENZE – È scontro acceso tra il neo consigliere regionale della Lega, Massimiliano Simoni, e l’europarlamentare Susanna Ceccardi, con accuse reciproche che infiammano la chat del direttivo toscano del Carroccio.
Al centro della disputa, intrecci di polemiche che riguardano la gestione interna del partito e la selezione dei rappresentanti eletti.
Il battibecco è partito da un commento di Simoni, unico consigliere eletto della Lega in Toscana e fedelissimo di Roberto Vannacci, dopo l’espulsione di un altro “vannacciano”, Andrea Vasellini, deciso dal congresso di Grosseto.
Simoni ha contestato: «A Grosseto si espelle chi si è speso per il partito, mentre il nuovo segretario si è dato alla macchia per le regionali. È un’operazione perfetta per la completa distruzione del partito».
Immediata la reazione di Ceccardi, che ha respinto al mittente le critiche: «Non è accettabile che uno arrivato ora, che deve la sua carica al listino bloccato, dileggi le scelte di un direttivo eletto secondo le regole del movimento, che esiste da trent’anni».
Simoni ha replicato duramente, definendo Ceccardi «autentica miracolata», scatenando un intervento deciso del segretario regionale, Luca Baroncini. «È offensivo e inaccettabile – ha scritto Baroncini – definire miracolata una donna che ha vinto un Comune con i voti, diventando il primo sindaco della Lega in Toscana, e che si è conquistata l’elezione al Parlamento Europeo con preferenze scritte e senza ricorrere ai listini bloccati». Baroncini ha inoltre stigmatizzato chi, come Simoni, usa termini come «poltronari» per la classe dirigente del partito in Toscana.
Al centro del contendere anche il ruolo di Simoni, cui viene rimproverato di aver ricevuto dalla Lega tutte le poltrone attualmente occupate in Regione. Il consigliere ha difeso la propria posizione: «Quello che ho ottenuto è frutto dell’impegno a livello nazionale per Roberto Vannacci e Matteo Salvini. A te e al direttivo non devo nulla, soprattutto a chi ha votato per escludere il nuovo».







