
Un condensato di tutte le debolezze, le meschinità e il condizionamento della natura umana. E’ “Il Berretto a Sonagli” di Luigi Pirandello che la Nuova Accademia degli Arrischianti porta in scena a Sarteano sabato 14 e domenica 15 febbraio per la regia di Gianni Poliziani (ore 21,15).
Le apparenze della società civile – Il mettere la propria esistenza al servizio di una convenzione non scritta, ma stabilita e fortemente richiesta dalla società civile. Una società civile che “obbliga” tutti a vivere dietro un paravento, ognuno il suo, nei termini e nei modi che ciascuno di noi sceglie o si fa scegliere, obbedendo a precisi canoni di comportamento. Lo stesso paravento che quasi sempre nasconde soprusi domestici di inaudita violenza e che sono destinati a rimanere sempre sotto cenere e a far si che il nostro Pupo – (la nostra faccia, la nostra quotidianità), possa sempre e sopra a tutto apparire rispettabile e privo di ombre. Ogni persona ha una “maschera” e dà una “maschera” agli altri non arrivando mai così a far conoscere veramente il vero se stesso né a conoscere mai le persone che lo circondano. Un uomo e una donna consapevolmente traditi negli affetti, ma con reazioni diametralmente opposte, fanno da locomotiva trainante alla vicenda ambientata in una Sicilia dell’immediato dopoguerra, che è soltanto immagine speculare di tutto un mondo. Nello scarno spazio di un interno borghese, si intrecciano le cupe vicende dello scrivano Ciampa e della sua antagonista Beatrice e del mondo che li circonda.