Anteprima nazionale a Calenzano per “L’inserzione”. Sabato 21 febbraio va in scena il monologo teatrale dello scrittore Giuseppe Cafiero che indaga la questione dei figli dei desaparecidos, vista dalla parte dei carnefici (ore 21.15 – Teatro Manzoni, ingresso libero). Protagonista l’attrice toscana Marion D’Amburgo, con le musiche del violoncellista Giacomo Ugolini e la regia di Pier Paolo Pacini.

Figli strappati alle famiglie in nome di un’ideologia – Lo spettacolo vede Marion D’Amburgo nel ruolo della moglie di un mercenario e madre adottiva di un bambino strappato a una famiglia di desaparecidos durante una generica dittatura militare. Una volta adulto il bambino scopre la verità sulle proprie origini e, dopo aver probabilmente provocato la morte del padre in quello che sembra un incidente – abbandona la casa. La donna ormai sola – nella vita e sul palcoscenico – rilegge le lettere scritte al figlio ormai assente, in un impossibile tentativo di autoassoluzione morale. “In moltissime dittature – nella Spagna franchista, nel Cile di Pinochet, nell’Argentina di Videla, nell’Uruguay di Aparicio Méndez e in alcuni Paesi africani – era pratica consueta affidare bambini, strappati a famiglie che professavano un’ideologia contraria al potere costituito, ad altre famiglie prive di figli e di comprovata fede – racconta Cafiero – Al traffico di bambini era solitamente delegato un contractor – o mercenario – che non disdegnava, quando egli stesso era privo di eredi, di adottarne uno egli stesso. Quando la madre adottante deve fare i conti con un figlio ormai adulto e desideroso di conoscere la propria storia, la tragedia si fa inevitabile

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