PESCIA (PT) – “Rose rosse per te ho comprato stasera”, cantava tanti anni fa Massimo Ranieri. Per il San Valentino di quest’anno, la rosa rossa rimane, in Toscana, il fiore più venduto e regalato alla propria amata, e costa il 15 per cento meno rispetto ad un anno fa. Buono il mercato dei fiori toscani anche per San Valentino, ricorrenza molto attesa dai produttori di Pescia.

A sottolinearlo è la Cia Agricoltori Italiani della Toscana Centro, alla vigilia della festa degli innamorati: se infatti nel 2022 una rosa rossa costava 2,80-3 euro, quest’anno con 2,50 euro si può acquistare. Rose che per il 90% arrivano dall’estero, vengono importate in Toscana e lavorate dalle aziende di Pescia, e quindi confezionate insieme ad altri fiori locali e verde reciso. Molto bene la produzione del ruscus, dell’eucalipto e tutto il verde a fronda recisa, che sta diventando centrale nella produzione della Valdinievole.

Un mercato in salute, quello dei fiori di Pescia per questo San Valentino: produzione andata venduta integralmente (+10/20% prezzi medi), anche se si è prodotto un meno 10-15 per cento, a causa dei costi energetici del 2022 che sono stati più alti rispetto al passato e non hanno permesso una adeguata programmazione ai produttori, che così hanno riscaldato di meno le serre e ridotto la produzione. Inoltre, hanno influito incertezze legate ad una certa staticità delle aziende florovivaistiche, per la mancanza di ricambio generazionale.

“Un mercato che nonostante le difficoltà internazionali – commenta il presidente di Cia Toscana Centro, Sandro Orlandini – anche per questo San Valentino si presenta con le carte in regola. La diminuzione del prezzo del gas e dei costi energetici delle ultime settimane, è arrivata troppo tardi, quando ormai le nostre aziende avevano già deciso se e cosa produrre”.

Ma dove vanno a finire i fiori toscani? Principalmente nei mercati del Nord Italia (Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia), e, ovviamente nei mercati e nei negozi della Toscana.

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