Numeri drammatici per l’agricoltura grossetana pari a 500milioni di danni e 1500 aziende agricole in ginocchio. Le stime post alluvione di metà novembre sono della Cia Grosseto secondo cui terreni e semine sono distrutte, attrezzature e macchinari sono irrimediabilmente danneggiati. Cia Toscana e Grosseto chiedono subito il riconoscimento dello stato di calamità, perché sono necessari interventi immediati alle aziende.

Pioggia e siccità, mix micidiale «Non c’è tempo da perdere – aggiunge Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana -, le aziende hanno bisogno di tutto per riparare i danni e ripartire con la produzione. Arrivare subito al riconoscimento dello stato di calamità, oltre che a dare un sollievo alle imprese, rappresenta un segnale importante di attenzione e di sostegno agli agricoltori che oggi si trovano in una condizione morale davvero pesante». Pascucci, sottolinea inoltre che questa calamità si aggiunge alla siccità dell’estate scorsa che tanti danni ha provocato soprattutto alla zootecnia: «questo ulteriore e grave episodio dimostra ancora una volta la necessità di investire di più nella difesa del territorio. Mettere in sicurezza del territorio è una questione che riguarda tutta la società, e gli agricoltori, se opportunamente coinvolti,  possono dare un contributo importante». Pascucci ha poi sottolineato come la Cia grossetana abbia svolto un impegno straordinario e concreto, attraverso la mobilitazione di tutti gli addetti dell’apparato e dei gruppi dirigenti, che hanno fatto un lavoro da veri e propri ‘angeli del fango’ portando aiuti materiali e immediati agli associati.

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