Prende il via la “spedizione” italiana in Quebec, Canada, per il quinto Congresso mondiale degli agronomi, in programma dal 17 al 21 settembre, con la partecipazione del CONAF, Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali. Il clou – oltre  alla partecipazione attiva ai workshop congressuali – sarà la presentazione della candidatura del CONAF per ospitare in Italia il prossimo Congresso mondiale degli Agronomi, in occasione dell’Expo 2015.
 
La candidatura italiana A Quebec City, durante il Congresso dell’AMIA (Associazione Mondiale Ingegneri Agronomi), sarà eletto il nuovo consiglio per la predisposizione del Congresso 2015, dove il CONAF, appunto, presenterà la propria candidatura ufficiale. Già nei mesi scorsi il CONAF ha ospitato gli incontri degli Agronomi europei a Roma, e stretto collaborazioni con i colleghi internazionali. «Abbiamo le carte in regola per auspicare un Congresso mondiale 2015 in Italia – commenta il presidente CONAF, Andrea Sisti – porteremo in Canada la nostra candidatura, “supportata” dalla millenaria tradizione della nostra agricoltura, dalla qualità del made in Italy agroalimentare apprezzata nel mondo, dal paesaggio, storia e cultura del nostro Paese, tutti elementi di eccellenza che si intrecciano con la professionalità dei dottori agronomi italiani».
 
Le sfide globali degli agronomi La cooperazione internazionale per il CONAF è al centro dei programmi (come già emerso nel Congresso nazionale 2011 in Sicilia) per una professione che giocherà un ruolo fondamentale nella sfide globali per la produzione degli alimenti, la lotta alla fame, ai cambiamenti climatici, alla salvaguardia della biodiversità agraria, al modellamento dei paesaggi. «E’ motivo di soddisfazione – sottolinea la vicepresidente CONAF, Rosanna Zari – poter essere protagonisti del Congresso mondiale, grazie al valore dei contenuti, concreti e centrali per la nostra categoria. Una soddisfazione per l’intero consiglio nazionale e per ognuno dei 22mila professionisti iscritti all’Ordine. La professione del dottore agronomo – aggiunge – deve guardare oltre confine; i rapporti con i colleghi europei e internazionali sono fondamentali per crescere professionalmente come categoria, come possibili opportunità lavorative per i nostri giovani, come consapevolezza del nostro ruolo nella società odierna. La partecipazione al Congresso in Quebec, con un ruolo centrale, è un passo importante in questa direzione».
 

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