cassone_dueSono iniziate nel pomeriggio, dopo l’autorizzazione dell’Osservatorio sui lavori di rimozione, le operazioni di posizionamento sul lato di dritta della Costa Concordia del cassone S13. Il cassone di spinta, il primo dei 19 che ancora rimangono da posizionare, è arrivato questa mattina all’Isola del Giglio sul pontone Mak proveniente da Genova.  L’installazione dei cassoni sarà effettuata con la chiatta Conquest MB1 attrezzata per operazioni off shore con una gru rotante e un sistema di compensazione automatico della sbandamento e della variazione di assetto longitudinale.

Il pontone potrà ospitare fino a 60 persone e garantirà le immersioni delle squadre di subacquei che lavoreranno per il posizionamento. Ad oggi rimangono da installare quattro cassoni sul lato sinistro lato mare e quindici lato terra dei trenta complessivi per il rigalleggiamento. I tecnici del Consorzio Titan Micoperi, l’azienda che si è aggiudicata i lavori di rimozione, stanno terminando l’installazione delle strutture di acciaio, i cosiddetti respingenti, che forniranno una base di appoggio per l’allineamento dei cassoni in corrispondenza delle aree danneggiate sul lato di dritta.

Sempre su questo lato, si sta inoltre procedendo alla rimozione dei sistemi di messa in scassone_okicurezza invernali (winterizzazione) per consentire, appunto, le operazioni di installazione degli sponson. Attualmente sono oltre 290 i tecnici al lavoro, che nelle prossime settimane aumenteranno a fino a raggiungere circa 400 persone. Tutti i cassoni saranno installati e agganciati sott’acqua con catene e cavi. Una volta che saranno posizionati i cassoni l’operazione di refloating, il rigalleggiamento della nave, avrà la durata di una settimana. I due momenti che avranno un impatto sulla vita dell’isola – secondo i tecnici e la stessa presidente dell’Osservatorio sulla rimozione, Maria Sargentini – saranno la fase iniziale e quella finale che dovrebbero durare entrambe circa sei-otto ore.

cassoni copiaUna volta riportata in galleggiamento per 12, 13 metri la nave avrà un pescaggio di 18 metri. In attesa che la nave sia pronta per essere allontanata dalle acque di isola del Giglio, «il prima possibile e comunque entro settembre», come ha ricordato il Commissario per l’Emergenza Franco Gabrielli – a tenere banco è la guerra tra porti che si è scatenata per ricevere il relitto della nave. Le assicurazioni, che per lo smaltimento hanno messo un tetto di 100 mln di euro, preferirebbero la destinazione turca con un porto vicino a Smirne, più economica. Se invece a passare fosse la linea del Governo italiano secondo cui la nave deve rimanere in Italia, sarà derby tra Genova e Piombino. Nella città della Lanterna è già tutto pronto per accogliere la nave che arriverebbe nel porto di Voltri, nel ponente genovese e dopo essere stata svuotata arriverebbe  all’interno del porto verso levante fino all’aerea dell’ex superbacino dove sara’ tagliata a fette orizzontali. In caso di prolungamento dei lavori a spuntarla, invece, potrebbe essere Piombino dove i lavori proseguono senza sosta e dove la crisi del polo siderurgico e della Lucchini attende quanto prima risposte.

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