PISA – “Senza azioni correttive al termine degli investimenti del Pnrr in Italia si andrà a creare uno scalino che rischia di portare il rapporto tra spesa pubblica per ricerca e sviluppo e Pil ai livelli infimi del 2009, mentre sarebbe necessario restare almeno a livello del 0,7% del Pil per restare in linea con i Paesi più virtuosi”.

Lo ha detto il direttore della Normale di Pisa, Luigi Ambrosio, inaugurando il 212/o anno accademico. Ambrosio ha auspicato un rilancio degli investimenti italiani in ricerca e sviluppo con un piano programmatico che riesca a portare il Paese ai livelli di spesa di altre nazioni più virtuose, ricordando come scarsi finanziamenti e bassi stipendi fanno sì che “tanti dottori di ricerca italiani, il cui numero è molto diminuito nel corso degli anni, si trasferiscano all’estero, spesso non per una specializzazione temporanea ma definitivamente”.

Sono 70 i nuovi allievi e allieve entrati alla Scuola Normale a settembre. La città con il più alto numero di domande al concorso è Roma mentre ben l’83% degli allievi del corso ordinario, propedeutico alla laurea, circa 300 persone, proviene da fuori Toscana, con la Lombardia regione più rappresentata. “La presenza rilevante di ragazze e ragazzi meritevoli che arrivano da fuori regione, anche da aree in cui hanno sede atenei di grande livello, mi sembra uno degli indicatori più sicuri della salute della Scuola – ha detto Ambrosio -. Così come la presenza di una parte considerevole di dottorandi dall’estero, il 20% del totale, e da nazioni avanzate quali Germania, Canada, Giappone”.

Articolo precedenteSeparazioni: nel 44% delle coppie la presenza dei figli alimenta il conflitto
Articolo successivoMarco Forte confermato Provveditore della Fondazione Mps