branduardiTirate fuori flauti magici, incantesimi, principi e principesse, rospi, fate del bosco e orchi giganti: il 6 agosto il Festival della Versiliana si ricopre di un’atmosfera fiabesca con Angelo Branduardi, il menestrello moderno. Già, perché è proprio così che Branduardi ama definirsi, un menestrello degli anni 2000, capace di passare da ritmi e ispirazioni antichi fino ai suoni più contemporanei: questo lavoro di ricerca, tra antichi manoscritti elisabettiani e antologie monumentali, ha dato vita alla sua ultima creazione “Il Rovo e la Rosa – Ballate d’amore e di morte”, che il pubblico avrà il piacere di ascoltare in tutta la sua unicità in un tour estivo che proseguirà in inverno nei teatri di tutta Italia.

Il concerto Uno studio da certosini quello di Branduardi, che minuziosamente ha analizzato, costruito e distrutto testi raccolti nell’Ottocento dal musicologo Francis J. Child, soffermandosi sulle arie dell’epoca a cavallo tra il ‘500 e il ‘600 e ricercando pulizia ed essenzialità, per creare quei giusti silenzi, gli spazi vuoti che lasciano l’ascoltatore alla libera immaginazione. Tutto ciò si realizza stilisticamente in frasi musicali di ampio respiro, arrangiamenti minimali che invitano il pubblico ad entrare in punta di piedi in questo magico mondo. Non mancheranno, al concerto, i sempreverdi dell’artista come “La Luna”, “Confessioni di un malandrino”, “Il dono del cervo” che Branduardi avrà il piacere di far ascoltare a suoi ammiratori.

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