L’istituzione di un albo riconosciuto a livello nazionale di aziende appaltatrici che rispondano a tutti i requisiti previsti dalle normative in materia di lavoro. E’ la proposta dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena per innalzare i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e di contrasto al caporalato.

Il direttore Cavicchioli: «Riflessione non più procrastinabile» «Il ricorso all’appalto in agricoltura è in forte incremento da parte delle nostre aziende fin dai primi anni 2000 per ovvie necessità dettate dalla stagionalizzazione del lavoro nei campi – spiega Gianluca Cavicchioli, direttore di Upa Siena -. Questo ci induce ad una riflessione non più procrastinabile in materia per garantire ai nostri produttori la possibilità di rivolgersi ad aziende “esterne” senza incappare in sanzioni legali e pecuniarie e senza sbattere in cavilli burocratici o in aggravamenti di oneri in capo alle aziende come invece disposto dall’articolo 4 del DL 129 del 2019. L’appalto integra il lavoro subordinato in quanto tale ed il ricorso ad esso non è per un mero ragionamento economico, ma perché è una risposta esaustiva alle necessità di dover effettuare lavorazioni in azienda in tempi ristretti e poco prevedibili. Il sistema produttivo cambia e devono cambiare anche le soluzioni ad essa legate. Con l’entrata in vigore della legge 199 del 2016 che ha riscritto il reato di caporalato e introdotto il reato di sfruttamento, si sono particolarmente inasprite le sanzioni e i contenziosi con gli organi ispettivi ma le aziende per operare nel pieno rispetto delle norme molto spesso si trovano penalizzate per iter di verifiche e controlli, competenze proprie degli organi ispettivi. Sarebbe opportuno – ribadisce Cavicchioli – poter istituire un albo dove possono iscriversi solamente le aziende che hanno determinati requisiti e capacità economiche con stipula di apposite garanzie fidejussorie. Con il rispetto dei requisiti imposti dall’eventuale iscrizione, si avrebbe la tutela previdenziale e economica dei lavoratori assunti dalle ditte appaltatrici e la certezza, a fronte di controlli preventivi, dei corretti adempimenti in termini lavoristici e di sicurezza delle aziende iscritte. Sarebbe una sicurezza per le aziende poter ricorrere ai servizi di terzi attingendo ad un albo appositamente istituito, con la certezza che le verifiche e i controlli per la liceità del contratto, siano state preventivamente eseguite dagli organi competenti in materia. Il ricorso all’appalto rimane ad oggi l’unica risposta valida alle necessità del settore specie quando si manifesta l’esigenza di effettuare delle lavorazioni concentrate nel breve periodo e specializzate. Ma il committente – conclude il direttore di Upa Siena – deve avere però la possibilità di poter individuare delle aziende che possano assicurare e garantire la sicurezza, il rispetto delle norme sindacali e della retribuzione».

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