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FIRENZE – La cartina della Toscana mostra una scia di segnalazioni di maleodoranze, spesso localizzate intorno ad aree industriali, discariche e depuratori, da anni fonte di disagio per i cittadini.

Per affrontare questo problema ambientale diffuso, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (Arpat) ha condotto due campagne di raccolta dati in collaborazione con i cittadini, una nel 2019 e l’altra nel 2022, invitando a segnalare i problemi di convivenza olfattiva legati alle emissioni maleodoranti.

Ora la Toscana si colloca tra le prime regioni in Italia ad adottare un sistema di rilevamento elettronico, denominato IOMS (Instrumental Odour Monitoring System), soprannominato “naso elettronico”. Questo dispositivo all’avanguardia aspira l’aria e riconosce in tempo reale la “impronta odorimetrica” delle sostanze maleodoranti, fornendo dati oggettivi e immediati sulle fonti di emissione.

Come spiega il direttore di Arpat, Piero Rubellini, il naso elettronico è stato addestrato per due anni sugli odori tipici derivanti dalla produzione di bitumi e asfalti, riuscendo a riconoscerne il profilo olfattivo. Attualmente è in fase di formazione per ampliare la capacità di riconoscimento anche alle emissioni generate dai processi di depurazione degli scarichi. Questo strumento offrirà un importante supporto agli operatori Arpat, snellendo le indagini tradizionali, spesso lunghe e complesse, e permettendo una risposta più tempestiva alle segnalazioni dei cittadini.

La mappa delle segnalazioni raccolte evidenzia come le province più colpite siano Firenze, Pisa, Livorno e Grosseto, aree caratterizzate dalla presenza di impianti industriali, discariche e siti di produzione ad alto impatto olfattivo. Nella provincia di Pisa, ad esempio, l’area del Cuoio è particolarmente critica, mentre nel Livornese sono sotto osservazione le zone di Picchianti e Piombino. A Grosseto, invece, l’incidenza maggiore è dovuta soprattutto agli impianti di biomassa in aree agricole.

L’introduzione di IOMS consentirà anche di aggiornare o modificare le autorizzazioni ambientali esistenti, imponendo prescrizioni più rigorose alle aziende responsabili delle emissioni maleodoranti. Il sistema si basa sulla normativa Uni En 13725, che valuta l’impatto odorigeno attraverso unità odorimetriche, misurando il numero di diluizioni necessarie per neutralizzare l’odore percepito dal 50% degli esaminatori. Grazie a un sofisticato sistema di hardware e software, il naso elettronico potrà elaborare i dati in modo preciso e continuativo.

Inoltre, è prevista l’attivazione di una app web per agevolare le segnalazioni da parte dei cittadini, rafforzando così la rete di monitoraggio e la partecipazione attiva della popolazione nella tutela della qualità dell’aria e della vivibilità delle comunità toscane.

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