Sabato 24 gennaio alle ore 18 alla Biblioteca Labronica F. D. Guerrazzi di Villa Fabbricotti si inaugura la mostra “Ars in Fabula – Pagine d’arte: letteratura e libri nell’arte contemporanea”. Si tratta di una collettiva di 13 artisti riuniti per festeggiare un anniversario importante: i primi cinque anni di attività di promozione esterna della biblioteca, volta a valorizzare e dare visibilità alle proprie sedi e al patrimonio in esse conservato. La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.20 e il sabato dalle 8.30 alle 13.20 fino al 21 febbraio. Ingresso gratuito.

In mostra –
Hanno accolto l’invito Domenico Aquilino, Stefano Pilato, Yonel Hidalgo, Diego Bisso, Paolo Ciriello, Francesco Baronti, già presenti con le loro precedenti personali, e Valentina Restivo, Libertà, Giorgia Madiai, Valerio Michelucci, Enrico Bertelli, Isabella Staino, Angelo Foschini e Lavinia Iacomelli, insieme per interpretare il connubio tra arte e letteratura attraverso un allestimento di 26 opere – due per ciascuno – tra dipinti, disegni, fotografie ed installazioni dislocati nelle stanze e nel ballatoio del primo piano della villa. Il punto di partenza sono i classici antichi come la Bibbia (Bisso) o la rivisitazione satirica che Mark Twain fa di un passo di essa (Madiai), le pubblicazioni ottocentesche fantastiche, avventurose e romantiche di Verne (Baronti), Melville (Pilato) e Byron (Libertà), classici contemporanei come Gomorra (Foschini-Iacomelli) e alcuni tra i più interessanti esempi di saggistica e narrativa novecentesca italiana e internazionale: la critica di Ardengo Soffici (Michelucci) e il dizionario universale illustrato compilato da Cesario Testa (Hidalgo), il monologo nichilista di Thomas Bernhard (Bertelli), lo sperimentalismo di ispirazione beat di William Burroughs (Restivo), l’orientamento storico religioso di Ernesto De Martino (Aquilino), l’indagine sulle avanguardie musicali di Alex Ross (Ciriello), il racconto onirico, infine, di Antonio Tabucchi (Staino).

I temi – L’ars in fabula da diritto all’uso di schemi diversi. Una libera interpretazione del pensiero e del tempo, argomentata abilmente per un fine comune: raccontare una storia e divulgarla agli altri. E’ questo il fine che l’Amministrazione comunale, in collaborazione con la Coop. Itinera, si è posto infatti da qualche anno, fare della biblioteca non soltanto un luogo di conservazione e di studio, ma uno spazio culturale a 360 gradi, dove differenti linguaggi si incontrano e si integrano per tradursi in un riassunto concettuale e artistico completo. La questione dei libri questa volta è centrale. Libri chiusi, socchiusi o aperti ci riconducono all’incipit dell’opera, una legenda necessaria per informarci sull’azione svolta. Un dipinto ad olio, una fotografia, una scultura lignea, un’installazione, nei quali il testo è riconoscibile oppure no. Forme espressive distanti come le età generazionali degli artisti stessi e insieme unite in un percorso comune che è l’arte, dove l’illustrazione figurativa si incontra, o si scontra, con l’astratto, dove gli oggetti recuperati diventano finestre sul mondo reale o fantastico, dove la tela si trasforma in telaio o dove lo scatto con l’obiettivo nasce dall’incontro con la musica. E diventa un mondo magico o un’attesa. O si fa altre volte quadro. Linguaggi e immagini, dunque, del nostro tempo e non solo. Un cerchio in continua evoluzione per il quale è auspicabile un futuro in crescita capace di educarci al nuovo, all’altro, al diverso.

Info – La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 19.20 e il sabato dalle 8.30 alle 13.20 fino al 21 febbraio. Ingresso gratuito. Per ulteriori informazioni: Biblioteca Labronica 0586-824511, www.comune.livorno.it

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