Partendo dalla citazione medievale di Cimabue che l’Italia è una Repubblica fondata sull’arte e la bellezza, e in concomitanza con lo svolgimento della 57esima Biennale di Venezia, Firenze ospita dal 2 giungo al 1 ottobre “Ytalia”, una imponente mostra collettiva sull’arte italiana contemporanea ideata e curata da Sergio Risaliti.

Il sindaco Nardella: «Grande sfida per Firenze» Il progetto espositivo, promosso dal Comune di Firenze e organizzato da Mus.e, nasce in collaborazione con le Gallerie degli Uffizi, l’Opera di Santa Croce e  il Museo Marino Marini. «La mostra Ytalia è una nuova grande sfida per Firenze: con le opere di dodici tra i maggiori artisti del nostro tempo facciamo vivere ancora il Forte Belvedere per un’altra stagione di arte contemporanea, ma soprattutto mettiamo in rete 8 spazi straordinari tra musei, giardini e luoghi dell’architettura civile e religiosa dove il passato convive con il contemporaneo per un’esperienza unica che coinvolgerà fiorentini e turisti – ha raccontato a margine della presentazione della mostra Dario Nardella, sindaco di Firenze- In un’epoca in cui i valori dell’identità nazionale sono messi in discussione dalle nuove dinamiche globali, vogliamo celebrare il fatto che l’Italia vanta da secoli un ruolo esemplare nell’evoluzione artistica mondiale. Il primo G7 Cultura, non a caso, si è appena svolto a Firenze ed è stato dedicato alla conservazione e tutela del patrimonio culturale. Ma Firenze non è solo culla del Rinascimento e rivendica ancora una volta di essere città aperta alla storicizzazione e sperimentazione del contemporaneo».

Il Forte palcoscenico naturale Dopo le grandi retrospettive monografiche di Giuseppe Penone, Antony Gormley e Jan Fabre, l’esposizione avrà il suo fulcro nella superba cornice di Forte di Belvedere, ormai palcoscenico dell’arte internazionale, e accoglierà le opere di dodici artisti che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali e che sono stati, in molti casi, protagonisti assoluti – se non pionieri – del contemporaneo, e le cui opere sono esposte e collezionate nei grandi musei del mondo: Mario Merz (1925-2003), Giovanni Anselmo (1934), Jannis Kounellis (1936-2017), Luciano Fabro (1936-2007), Alighiero Boetti (1940-1994), Giulio Paolini (1940), Gino De Dominicis (1947-1998), Remo Salvadori (1947), Mimmo Paladino (1948), Marco Bagnoli (1949), Nunzio (1954), Domenico Bianchi (1955).  Una costellazione che include nei suoi ampi confini tre generazioni artistiche, dalle neo-avanguardie al post-moderno e oltre. L’esposizione inoltre, per marcare il rapporto delle opere con il tempo presente, la storia passata, gli ambienti e i manufatti più antichi, avrà delle appendici nei più importanti edifici pubblici e museali della città: Palazzo Vecchio e le Gallerie degli Uffizi, Santa Croce e il Museo Marino Marini, il Giardino di Boboli e il Museo Novecento.

Il direttore degli Uffizi: «Dialogo tra maestri di ieri e di oggi» «E’ un grande piacere continuare la collaborazione con il Comune di Firenze per offrire alla città e al mondo esposizioni  di importanza  internazionale come la mostra Ytalia che vede riuniti, per la prima volta, in molti luoghi della città, i più importanti artisti italiani dagli anni Sessanta a oggi-ha affermato Eike Schmidt, direttore della Gallerie degli Uffizi.- In occasione dell’esposizione saranno installate, in alcuni dei più rinomati ambienti delle Gallerie degli Uffizi e del Giardino di Boboli, opere di Mario Merz, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Mimmo Paladino e  Domenico Bianchi che dialogheranno con i grandi maestri del passato. Con lo stesso obiettivo il Giardino di Boboli ospiterà questa estate una grande monografica dedicata al maestro contemporaneo Helidon Xhixha».

 

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