“Siamo arrabbiatissimi, la situazione è diventata intollerabile” dichiara Giancarlo Betti, presidente della Cna Fita di Siena, commentando come i costi di trasporto per le imprese stiano crescendo, a causa dell’aumento improvviso dei carburanti. Secondo Cna l’effetto della speculazione nazionale e internazionale sulla questione Libia si sta scaricando pesantemente sul versante dei prezzi dei carburanti: nonostante tutte le rassicurazioni che da più parti si sono levate per tranquillizzare opinione pubblica e istituzioni sui quantitativi delle scorte e sul fatto che nell’immediato non si sarebbero dovuti registrare aumenti di tensione sui prezzi giustificati, in questi ultimi giorni assistiamo invece al solito, classico, vergognoso giochino che porta ad aumenti alla pompa che registrano punte da record assoluto. Sul versante del prezzo del gasolio l’andamento degli ultimi due anni è stato il seguente: dal gennaio 2009 ad oggi aumento del 39,67% ; dal gennaio 2010 ad oggi aumento del 25,08%; dal gennaio 2011 ad oggi aumento del 8,62%. “Si tratta di punte record non registrate – dichiara Betti – nemmeno nel giugno del 2008 e che certamente avranno conseguenze pesanti sull’intera economia italiana. Ma proprio per questo vorremmo cercare di fare un pò di chiarezza, anche perché proprio in queste ore si paventano già pesanti aumenti in tante direzioni e fra questi si parla anche di trasporti”.


Speculazioni – “Vogliamo essere chiari sin da subito – continua Betti – se aumenti ci saranno, e certamente ci saranno, questi purtroppo non saranno dovuti agli aumenti delle tariffe di autotrasporto, ma saranno solamente le solite speculazioni che, alla fonte o nei processi di intermediazione e di logistica, cercheranno di approfittare di questa situazione”. Come già avvento nel 2008, anche in questa occasione con ogni probabilità, l’autotrasporto non solo non riuscirà ad riallineare le proprie tariffe, ma sarà costretto, stando così le cose, a farsi carico degli aumenti, lasciando purtroppo ad altri l’onore di fare la cresta in modo scandaloso su questa situazione. “Lo diciamo – conclude Betti – alla opinione pubblica intera, alle organizzazioni dei consumatori, alle istituzioni pubbliche che dovrebbero invece tutelare le imprese: si tratta di fenomeni che vedono ancora una volta l’autotrasporto vittima e camera di compensazione. La protesta è anche di tutte le aziende, visto che quasi tutte hanno mezzi operativi e per gli stessi sono aumentati inevitabilmente i costi di gestione”.


Siena

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