No ad un nuovo piano industriale, no ad una nuova capitalizzazione della banca. Inizia con due no l’avventura senese del nuovo direttore generale Fabrizio Viola che ha già preso possesso del suo nuovo studio in Rocca Salimbeni.
 
Un piano industriale da aggiornare «Il mio primo impegno sarà per convincere l’Eba che Mps non ha bisogno di ricapitalizzare, visto che lo ha già fatto l’estate scorsa.  E che il piano industriale ha solo necessità di essere ‘aggiornato’ alla luce dei nuovi scenari internazionali».
Il prossimo 20 gennaio infatti verranno presentate in Banca d’Italia le tre modifiche su capital management (con conversione dei fresh che dovrebbe portare 1 mld di euro), l’ottimizzazione dell’attivo (miglioramento del rapporto tra rescue asset e attivo) e eventuali dismissioni di asset presenti nel bilancio consolidato.
 
Un valore non riconosciuto dai mercati Viola ha poi rassicurato che Mps è una banca con un «enorme potenziale di generazione di valore, al di là dei numeri che al momento esprime e che vengono riconosciuti dagli analisti in modo del tutto lecito». Come dire, il titolo in borsa non rende merito all’effettivo valore. Ma è la dura legge del mercato.

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