FIRENZE – Buoni segnali sul fronte dei batteri resistenti agli antibiotici in Toscana, indice di un’azione condotta su vari fronti. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Agenzia Regionale Sanità (Ars) “L’antibiotico – resistenza e l’uso di antibiotici in Toscana nel 2024” presentato ieri, 17 giugno, all’ottava edizione di “Antimicrobico-resistenza: cure e ambiente”.
“Raccogliamo i frutti di un uso più appropriato dei farmaci e della stretta sorveglianza attuata dagli ospedali” evidenzia il presidente della Tiscana, Eugenio Giani. In Toscana si usano infatti meno antibiotici rispetto alla media europea: le dosi giornaliere consumate ogni mille abitanti sono 16,3 rispetto a 22,4 in Italia (nel 2023) e 19,4 in Europa. Nove su dieci sono utilizzate a casa, il resto in ospedale. Vicina alla quota suggerita dall’Organizzazione mondiale per la sanità la percentuale dei farmaci di primo impiego: 54,4 per cento rispetto al 60 per cento, con il dato migliore per l’Asl Toscana centro (60,3 per cento)
La conseguenza di un uso virtuoso dei farmaci è la diminuzione dell’antibiotico resistenza. Per klebsiella pneumoniae, in Toscana dal 2016 si è dimezzata la reistenza ai carbapenemici (antibiotici che l’Oms include nella lista ‘reserve’, cioè da utilizzare per infezioni non altrimenti curabili). Nove anni fa i livelli erano allarmanti: 38 per cento. Dal 2022 il dato è sceso al 20 per cento, migliore della media nazionale che nel 2023 è stato pari al 26 per cento.
Anche per lo staphylococcus aureus meticillino resistente la situazione è migliorata ed oggi i valori si aggirano attorno al 19 per cento, contro una media nazionale (sempre riferita al 2023, ultimo dato disponibile) che è il 26,6 per cento.
I dati raccolti arrivano dalla rete dei laboratori di microbiologia clinica del servizio sanitario regionale (rete Smart, coordinata da Ars) che nel 2024 ha rilevato 9.448 emocolture positive, l’1,3 per cento un più rispetto all’anno precedente.
Da tenere sotto controllo – anche se si tratta di infezioni più rare, in aumento in tutta Italia – sono l’enterococcus faecium resistente alla vancomicina (resistente nel 30 per cento dei casi), la pseudomonas aeruginosa resistente ai carbapenemi (13,8 per cento in Toscana nel 2024, il 14,7 in Italia nel 2023) e l’acinetobacter resistente ai carbapenemi (64 per cento in Toscana 2024, contro il 76 per cento in Italia 2023).
“Il contrasto all’antimicrobico-resistenza è un impegno che mette a dura prova la tenuta dei sistemi sanitari di tutti i Paesi – spiega l’assessore al diritto alla salute della Toscana, Simone Bezzini – . Tuttavia il sistema sanitario della Toscana si dimostra reattivo, con uno stretto programma di controllo delle infezioni, di appropriatezza nell’uso degli antibiotici e di formazione degli operatori. In particolare, grazie alle risorse del Pnrr, abbiamo attivato un un programma che coinvolge 22.500 professioniste professionisti sanitari nella nostra regione al fine di mitigarne gli effetti”.