giuseppe rossi contro il paris saint germainUna delle poche notizie positive nella sconfitta rimediata dalla Fiorentina nella notte fra martedì e mercoledì scorso a New York contro i campioni di Francia del Paris Saint Germain, finale 4 a 2 per la formazione guidata da Laurent Blanc, è il ritorno alla rete, dopo quasi un anno di distanza dall’ultima volta, datata 8 agosto 2014 contro il Malaga, di Giuseppe Rossi. Il numero 22 gigliato ha collezionato la sua seconda presenza di fila, seppure per venti minuti scarsi, dopo i 25 di sei giorni fa contro il Carpi, dalla rottura del legamento crociato anteriore destro del ginocchio subita nella scorsa vigilia di Ferragosto.

I colleghi danno il ben tornato al gol a Giuseppe Rossi Per parlare del ritorno alla rete di uno dei pochi talenti italiani rimasti nella nostra serie A, AgenziaImpress ha intervistato tre calciatori che in questi giorni si stanno allenando a Coverciano per il raduno Aic dei giocatori senza contratto, frequentati anche il corso per ottenere il patentino Uefa-B. «E’una grande cosa il ritorno al gol di Giuseppe Rossi – racconta il campione del Mondo con l’Italia a Germania 2006 Vincenzo Iaquinta –. Gli auguro che faccia bene perché non è facile dopo tre interventi tornare ai livelli di come era prima. Però ha un carattere, io l’ho conosciuto, molto forte, e sicuramente può fare ancora bene». Chi più o meno ha subito lo stesso calvario affrontato negli ultimi anni da Giuseppe Rossi è l’ex centrocampista anche di Parma e Siena Daniele Galloppa. «Sono felice per lui perché abbiamo di fatto la stessa storia – ha raccontato il classe ’85 romano –. Io sono rientrato prima ma so quanta fatica si fa. Mi è dispiaciuto molto per i suoi numerosi infortuni perché è un talento enorme, spero che abbia la forza e la fortuna di ritornare ad esprimersi a livelli alti anche se so quanta fatica ci voglia per rientrare dopo tre importanti operazioni». Un altro che ha vissuto una vicenda molto simile al classe ’87 di Teaneck è l’ex difensore viola Federico Masi, fresco campione con la Nazionale azzurra alle Universiadi in Corea del Sud. «Non conosco di persona Giuseppe Rossi ma voglio complimentarmi con lui perché gli infortuni che ha affrontato sono tutti ostacoli che la vita ti pone di fronte e che poi sta a noi superare – ha evidenziato il classe ’90 di Grottaferrata –. Molto probabilmente se quello che è successo a lui fosse capitato ad un altro, sarebbe stata la fine. Ed invece io non ho mai sentito lui lamentarsi, non ho mai sentito nell’ambiente che lui volesse mollare. Tanto di cappello quindi. Sono giocatori come lui che vorrei sempre avere come compagni e penso che qualsiasi allenatore vorrebbe con sé. Spero che sia i tifosi che la Fiorentina gli diano tempo e un po’ di tranquillità mentale perché dopo quanto ha passato anche quello deve servirgli per tornare al meglio».

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