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SIENA – Chiusdino, aprile 1962. Il regista Roger Vadim sceglie di girare l’ultima scena del suo film, “Il riposo del guerriero”, in un’abbazia diruta, mai comparsa prima di allora sul grande schermo.

Il riposo del guerriero

Sotto le alte pareti di pietra, che non sorreggono più alcun tetto, Vadim fa stagliare una delle dive più famose del cinema internazionale, nonché sua ex-moglie.

Nel 1962 Brigitte Bardot, scomparsa ieri, 28 dicembre, all’età di 91 anni, si lega per la prima volta alla Toscana: la diva, già nel vivo della sua carriera, raggiunge Firenze e la provincia di Siena per le riprese de “Il riposo del guerriero”. Una pellicola mai acclamata come capolavoro, ma che ha avuto un grande merito: quello di far comparire per la prima volta sul grande schermo l’Abbazia di San Galgano, aiutando il suo rilancio e la sua fama nel mondo.
Brigitte Bardot a San Galgano
Nel finale del film il protagonista cade in ginocchio e si aggrappa, fisicamente e spiritualmente, all’unica donna che lo può salvare dalla perdizione. San Galgano è cornice fotogenica e simbolica di quest’ultima sequenza, nella quale il personaggio di Bardot appare come l’unica icona “santa” rimasta all’interno dell’abbazia in rovina.

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Brigitte Bardot a San Galgano. La prima volta dell’abbazia al cinema

La diva B.B.

Brigitte Bardot è stata una delle attrici più iconiche della storia del cinema, ma soprattutto una donna che ha fatto dell’emancipazione femminile la sua bandiera, nonostante, per sua stessa dichiarazione, non fosse femminista. Una figura nuova e non conforme, che, come ha affermato la docente di Storia del Cinema italiano dell’Università di Pisa Chiara Tognolotti al Tirreno, ha contribuito a liberare la donna da una morale estremamente costrittiva del desiderio erotico femminile. Bardot ha iniziato a costruire una nuova accezione della coppia, delle relazioni, del rapporto con il proprio desiderio sessuale, sia nei suoi personaggi che nella sua vita privata.

Bardot alle Terme di Chianciano

B.B. è tornata in Toscana: nello stesso anno de “Il riposo del guerriero”, ha visitato per la prima volta Villa San Michele, a Fiesole, facendola diventare residenza di molti suoi soggiorni nella nostra regione, nonché set fotografico di uno dei suoi shootings più iconici.
L’attrice ritornò pubblicamente in Toscana alla fine del secolo scorso, ospite nel 1997 a Chianciano Terme per la consegna del premio Chianciano, riconosciuto per la sua autobiografia “Mi chiamo B.B.”.
L’attrice arrivò nella città termale portando il suo mondo apparentemente eccentrico e provocatorio, ma in realtà estremamente coerente con una personalità che non era davvero così interessata ad apparire, quanto a vivere.