«Il comandante Schettino ha preso un’iniziativa che è contraria alle nostre regole». Così Pierluigi Foschi, presidente e amministratore delegato di Costa Crociere, durante la conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Genova per provare a spiegare i motivi del disastro di venerdì sera che ha provocato la morte di 5 passeggeri della Costa Concordia e di un membro dell’equipaggio, 70 feriti e ancora 16 dispersi (11 passeggeri e 5 membri dell’equipaggio).
  
Rotta cambiata manualmente «Il comandante Schettino – ha detto Foschi – ha preso un’iniziativa che è contraria alle nostre regole. Questo non è prendere le distanze ma dissociarsi da questa condotta che ha provocato l’incidente. La rotta infatti è stata impostata correttamente da Civitavecchia ed è stata modificata manualmente non si sa per quale motivo. La società non può associarsi a questo comportamento».
 
La condotta del capitano «Sul comportamento del capitano nelle operazioni di salvataggio (leggi) non abbiamo elementi per giudicarlo – ha precisato l’ad di Costa Crociere -. Le nostre testimonianze interne, per noi affidabili, non indicherebbero l’abbandono della nave da parte del capitano. Ma ripeto sono testimonianze interne, la Magistratura farà le sue indagini».
 
Il precedente del passaggio ravvicinato Nelle ultime ore sta facendo discutere l’ipotesi che la nave avesse cambiato rotta per “l’inchino”, come lo chiamano i marinai, un saluto cioè ravvicinato all’isola con il suono delle sirene. Una “tradizione” che Foschi smentisce: «L’unica volta a mia conoscenza che è accaduto un avvicinamento di una imbarcazione di Costa Crociere al Giglio – ha detto – è accaduto la notte del 10 agosto 2011 e la Capitaneria di Porto aveva approvato la rotta diversa che comunque si è svolta in totale sicurezza. Questa è l’unica volta di cui sono a conoscenza». 
 

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