La Rai fa dietrofront sul canone speciale ma non convince. La pensa così Fabio Banti, presidente di Confartigianato Pisa che all’indomani dell’inversione di rotta dell’azienda di Viale Mazzini (leggi) dichiara che la raccolta firma di protesta prosegue (leggi).
 
Assenza di chiarezza «Meglio tardi che mai – sottolinea Banti – ma resta comunque palese l’assenza di chiarezza da parte della RAI che nel comunicato non esprime una posizione chiara, adducendo a decine di milioni di italiani il fraintendimento della lettera inviata dalla direzione abbonamenti». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Rete Imprese Italia, la sigla che rappresenta le principali Associazioni di categoria del Paese (Confartigianato, Confcommercio, CNA, Casartigiani e Confesercenti), scettica e diffidente verso questo dietrofront. «Sul sito della RAI si fa riferimento al pagamento del canone speciale per apparecchiature generiche, lo spot sembra pretendere la riscossione per tutti i possessori di “apparecchi atti o adattabili alla ricezione di trasmissioni radiotelevisive” mentre il comunicato adduce il pagamento solo alle imprese in possesso di computer utilizzati come televisori». Il presidente Banti esprime tutta la sua perplessità e chiede espressamente che ci sia «un intervento legislativo che definisca, al di là di ogni dubbio e una volta per tutte, la normativa sul canone, facendo chiarezza su quali sono gli apparecchi che devono essere oggetto di pagamento».

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