Trentanovesimo Cantiere Internazionale d’Arte al via a Montepulciano. Venerdì 18 luglio lo spettacolo che inaugura la rassegna di opere liriche, teatro, musica classica e contemporanea: 15 giornate di spettacoli, 53 appuntamenti, 9 città coinvolte, con 300 artisti provenienti dai diversi angoli del mondo. L’evento inaugurale è “Orfeo ed Euridice” di Christoph Willibald Gluck, un’opera lirica interpretata nel segno del rock dal giovane regista Stefano Simone Pintor che immagina il mito di Orfeo attraverso la vita spericolata di una rockstar: un idolo acclamato dai fans, ma incapace di superare il lutto d’amore, ovvero la perdita di Euridice (ore 21,30 – Teatro Poliziano).

Un’opera fatta in casa – Va così in scena uno spettacolo che corona il sogno di Hans Werner Henze, fondatore del Cantiere Internazionale d’Arte: per la prima volta saranno infatti le formazioni musicali legate al locale Istituto di Musica a realizzare un’opera lirica classica. Dopo aver condotto un lungo periodo di formazione, il maestro Roland Böer sale sul podio per dirigere l’Orchestra Poliziana e la Corale Poliziana che si uniscono a tre cantanti professioniste internazionali: il contralto Silke Marchfeld nei panni di un Orfeo che si muove sempre con la sua chitarra e i soprani Roma Loukes (Euridice) e Georgina Louise Stalbow (Amore). Le coreografie sono affidate ai giovani ballerini della Petit école, mentre la spettacolare scenografia di Gregorio Zurla porta sul palco il rottame di automobile sportiva. Si rinnova il fortunato appuntamento con “Aperitivo all’opera”, un’introduzione all’ascolto rivolta al pubblico che, a partire dalle 20.45, può incontrare gli artisti nel foyer del Teatro Poliziano.

Anteprima con l’Orchestra junior – Alle 18.30, la curiosa anticipazione musicale è affidata ai giovanissimi dell’Orchestra Junior proveniente dall’Istituto di Musica “Henze”; guidati da Chiara Giorgi, 34 musicisti in erba eseguono in Piazza delle Erbe una suite tratta proprio da “Orfeo ed Euridice”: la particolarità è l’utilizzo degli strumenti del metodo didattico Orff che in un gioco linguistico danno quindi il titolo “Orf(f)eo” a questa singolare esibizione.

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