E’ stato firmato oggi a Firenze l’Atto Notarile di acquisizione, da parte di ChiantiBanca – BCC, delle attività e passività del Credito Cooperativo Fiorentino e dei relativi sportelli. E’ giunta in tal modo al termine la nota vicenda che ha riguardato l’Istituto toscano in amministrazione straordinaria dal luglio del 2010, a seguito dello scioglimento degli organi amministrativi ed alla nomina dei commissari. L’operazione per la soluzione della crisi del Credito Cooperativo Fiorentino, realizzata attraverso tale acquisizione (avvenuta interamente all’interno del Credito Cooperativo italiano con l’utilizzo di risorse proprie) garantisce piena continuità operativa a tutela dei depositanti e della clientela in generale che negli anni hanno accordato fiducia all’Istituto di Campi Bisenzio, soprattutto a favore delle famiglie e piccole e medie imprese in un’area a forte vocazione produttiva. L’intervento del sistema del Credito Cooperativo ha consentito di assicurare, al tempo stesso, la salvaguardia dei livelli occupazionali.

L'incontro L’operazione è stata presentata a Firenze nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso la sede della Federazione Toscana delle BCC cui hanno partecipato il Presidente della stessa Federazione Florio Faccendi, il Presidente di ChiantiBanca Claudio Corsi ed il Presidente del Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo nonché vice presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba. Quest’ultimo organismo ha come scopo la tutela dei depositanti delle BCC italiane, in conformità ai principi della mutualità e nello spirito della cooperazione di credito.

Il legame con il territorio Il Presidente della Federazione Toscana delle BCC, Florio Faccendi, ha sottolineato il valore “di sistema” dell’operazione, con la quale si salvaguarda il grande patrimonio economico, sociale e relazionale di una banca locale cooperativa.  «La caratteristica principale di una BCC – ha detto Faccendi – è difatti quella di essere “proprietà del territorio” attraverso i soci che sono espressione delle diverse categorie produttive e della società civile. Questo patrimonio positivo è stato tutelato, nell’interesse di un comprensorio che ha oggi più che mai bisogno di cooperazione di credito, vero antidoto alla crisi». Florio Faccendi ha poi ribadito l’importanza della rete sistemica di tutela organizzata dal Credito Cooperativo e le specifiche azioni autonomamente intraprese per migliorare la qualità della governance delle BCC attraverso la modifica dello statuto tipo attuata nel 2011.                  

Solidarietà e innovazione Le caratteristiche tecniche dell’operazione, complessa e innovativa, sono state sottolineate dal Presidente del Fondo di Garanzia dei Depositanti Augusto dell’Erba, il quale ha ribadito che essa è avvenuta senza alcun esborso di denaro pubblico, ma solo grazie alla «solidarietà di sistema» della realtà delle BCC-CR. Riaffermando ancora una volta «la grande capacità del Credito Cooperativo di individuare al proprio interno soluzioni innovative, concrete, efficaci, in una prospettiva di crescita dei territori anche in fasi di grande difficoltà congiunturale come quella che l’Italia vive dal 2009».

I dati Soddisfazione è stata espressa dal Presidente di ChiantiBanca, Claudio Corsi. Corsi ha ricordato come, con questa acquisizione, la Banca potrà contare ora su una rete di 38 sportelli in 19 Comuni, 57 mila clienti, 1 miliardo e 700 milioni di raccolta diretta ed 1 miliardo e 500 milioni di impieghi, con  200 milioni di patrimonio, mantenendo una solidità provata dagli elevati coefficienti di patrimonializzazione e dai bassi livelli di rischiosità degli impieghi. «ChiantiBanca – ha detto Corsi – ha assolto al proprio dovere con autentico spirito cooperativo e di appartenenza al Movimento delle BCC, senza tirarsi indietro davanti all’assunzione di responsabilità richiesta nei confronti di depositanti, clienti e dipendenti. Un impegno e un valore, questo, di cui tutta la comunità della piana fiorentina potrà oggi beneficiare».

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