FIRENZE – Adesso ci sono anche i numeri. Che la guerra in Ucraina avesse un impatto economico ad ampio raggio, era già noto. Ora, sulla base di uno studio di Crea, la Coldiretti Toscana ha elaborato la ricaduta sul territorio.

“La guerra in Ucraina ha sconvolto i mercati agricoli ed energetici costringendo l’Europa, ed il nostro Paese, ad un cambio istantaneo di strategie e le imprese ad un nuovo periodo di grande sofferenza – ha Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana –. L’aumento schizofrenico dei prezzi, in particolare di quelli dell’energia, fertilizzanti e mangimi, iniziato già prima dell’avvio del conflitto, sta compromettendo la capacità economica delle aziende agricole che non hanno più la forza per coprire i costi fissi e di far fronte ai debiti di funzionamento”.

In pratica, secondo l’indagine di Crea, ben il 38% di aziende si trova costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo con un impatto non solo sul fronte produttivo, ma anche su quello occupazionale, ambientale, della biodiversità e della gestione dei territori, spiega Coldiretti secondo lo studio Crea. Prima di questa nuova fase congiunturale internazionale le imprese che avevano un reddito netto negativo erano intorno al 9%.

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