ROMA – Una festa solenne e partecipata per i comuni vitivinicoli italiani nel segno della qualità enologica e della bellezza dei territori di tutta Italia.

Sindaci con fasce tricolori, viticoltori da ogni regione, per la cerimonia di premiazione del 21esimo Concorso Enologico Internazionale Città del Vino 2023, con la Cerimonia di premiazione, che si è tenuta quest’oggi a Palazzo Senatorio, nella imponente aula Giulio Cesare, a Roma in Campidoglio.

Un’edizione che ha visto la partecipazione di 1.300 vini, di cui 1.065 italiani e 222 stranieri (provenienti da 12 paesi); oltre a 80 grappe. In totale sono state assegnate 43 Gran medaglie d’oro (27 all’Italia e 16 vini stranieri), 347 medaglie d’oro (Italia 289 e Paesi esteri 64).

“L’atto conclusivo di un’edizione con grandi numeri, in crescita in Italia e all’estero – ha sottolineato il presidente Città del Vino, Angelo Radica – che fanno del concorso internazionale Città del Vino, fra i più longevi e consolidati. Città del Vino cerca di far sentire meno soli i sindaci, riusciamo a fare rete, stando vicini nelle problematiche, nelle difficoltà quotidiane, non solo in fatto di promozione. Continuiamo a fare sistema e a stare vicino ai nostri territori, comuni e cantine”.

“Grande qualità a livello nazionale ed internazionale – ha affermato il ministro dell’Agricoltura e sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida – naturalmente prevale quella italiana, anche in questa circostanza, e sono veramente contento che amministrazioni ed imprenditori, in una rete diffusa, promuovano un’eccellenza italiana che è il nostro sistema vitivinicolo. Naturalmente ci sono anche delle grandi criticità che vanno affrontate: la protezione dall’Italian sounding, la protezione del nostro mercato, evitando che il nostro vino venga accusato di essere il problema, invece di una virtù che garantisce convivialità e benessere. A queste cose il sistema Italia deve saper rispondere nella maniera più attenta”.

I saluti del sindaco di Roma Capitale, Roberto Gualtieri: “Roma ritorna ad ospitare le Città del Vino e questa manifestazione così bella dalla partecipazione straordinaria. Roma è anche il più grande comune agricolo d’Italia, una città in cui si fa vino, abbiamo anche una Doc, stiamo cercando di lavorare sulla nostra food policy, sulla valorizzazione di questa dimensione verde, agricola, produttiva e in particolare, sulla produzione di vino come grande tratto identitario e punto di forza di tutto il Paese. Avervi qui è una gioia grandissima, vogliamo proseguire questo cammino comune e Roma è a disposizione per dare forza e qualità a questa straordinaria unicità e caratteristica del nostro paese e dei nostri territori, forza non solo economica ma anche identitaria nel rapporto con il territorio e nello sviluppo sostenibile”.

Giancarlo Righini, assessore agricoltura Regione Lazio, ha ricordato il recente via libera alla prima legge sulla promozione dell’eno-oleoturismo del Lazio: “Tante cantine ed aziende del Lazio stanno investendo in innovazione e qualità. Puntando anche sui 37 vitigni autoctoni, la Regione Lazio farà la sua parte, staremo a fianco delle Città del Vino.

All’interno della premiazione una menzione speciale per il vino del progetto di integrazione sociale “Divinamente Abili”, con l’intervento di Marzo Razzano.

Sono state premiate le aziende vincitrici e i loro sindaci in rappresentanza del comune Città del Vino. Ed i premi speciali: Città del Bio, Forum degli Spumanti, Mondo Merlot, Vini Vulcanici, Nebbiolo World. Inoltre, sempre fra i premi speciali, il Premio ITER VITIS all’azienda FAUTOR.

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