Giovanni Battista Gabrielli non è stato solo uno dei principali liutai italiani del Settecento. Nella sua bottega fiorentina si sono formati i maggiori artigiani del periodo e il suo stile ha influenzato la liuteria toscana per decenni. Tra i suoi gioielli, il violino toscano del 1756, acquistato nel 2003 dal liutaio John Terry, che giovedì primo novembre lo affiderà alle sapienti mani del violinista Ladislau Petru Horvath, in duo con la pianista Elisabetta Sepe all’Auditorium di Santo Stefano al Ponte di Firenze (ore 21) nell’ambito dei Concerti della Liuteria Toscana.

Il concerto Il 1756 è anche l’anno di nascita di Mozart. E dal genio salisburghese parte il programma della serata, con la “Sonata in si bemolle maggiore KV 454”, lavoro che dischiude primi scenari romantici. Gli stessi germi che ritroviamo nella “Sonata in sol maggiore op. 30 n. 3” di Ludwig van Beethoven e nelle due pagine di Clara e Robert Schumann, rispettivamente “Tre romanze op. 22” e “Fantasiestücke op. 73”.

 

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